Il primo ottobre si è aperta l’esposizione negli Emirati arabi. Lo stesso giorno il presidente Aleksandar Vucic ha inaugurato il padiglione serbo, a conferma dei legami speciali con la monarchia del Golfo e della ricerca sempre attiva di nuovo partner
di Marco Siragusa
Roma, 5 novembre 2021, Nena News – Il primo ottobre scorso ha preso il via, con un anno di ritardo causa Covid-19, il Dubai Expo 2020. Il tema scelto per l’esposizione universale, che vede coinvolti ben 192 paesi e che cade nel 50° anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti, è “Connecting Minds, Creating the Future” (Collegare le menti, creare il futuro). Tra i paesi partecipanti anche la Serbia, con un proprio padiglione di 2.000 metri quadrati che include uno spazio per eventi commerciali e presentazioni di circa 500 metri quadri.
All’interno del padiglione, completamente digitalizzato, l’intelligenza artificiale darà la possibilità di attraversare in un mondo virtuale le diverse epoche storiche e persino di parlare con l’uomo di Lepenski, vissuto oltre 10 mila anni fa proprio in Serbia. All’inaugurazione hanno partecipato Khalifa Al Zaffin, presidente esecutivo della Dubai Aviation City Corporation, e il presidente della Repubblica Aleksandar Vučić in persona, accompagnato dal presidente della Camera di commercio Marko Čadež e dalla ministra del Commercio, del Turismo e delle Telecomunicazioni Tatjana Matić.
Al suo arrivo il presidente serbo ha trovato una calorosa accoglienza, di quelle solitamente destinate ai capi di stato delle grandi potenze. La sera stessa del suo arrivo infatti, il Burj Khalifa, il grattacielo più alto al mondo, è stato interamente illuminato con i colori della bandiera serba. Congratulandosi per l’organizzazione dell’evento mondiale, Vučić ha espresso ammirazione per il ruolo degli Emirati Arabi Uniti che, secondo lui, “stanno conquistando credibilità nel mondo attraverso una saggia politica di pace”.
Riferendosi poi ai rapporti tra i due paesi, il presidente ha parlato di “amicizia sincera e strategica il cui sviluppo è una delle linee guida fondamentali della mia politica estera”. Una posizione confermata dalla ministra Matić che ha espresso la volontà politica di “aumentare la cooperazione economica e il flusso di investimenti tra la Serbia e gli Emirati Arabi Uniti, ma anche tra la Serbia e l’intera regione Measa (Middle East-Africa-South Asia, ndr), utilizzando Dubai come centro principale”.
Un forte attestato di stima e vicinanza, confermato nei fatti dai sempre più stretti rapporti economici tra Serbia ed Emirati. Il simbolo di questa collaborazione è rappresentato senza dubbio dal mega progetto urbanistico del Belgrade Waterfront, finanziato con oltre 3 miliardi di euro dalla Eagle Hills di Abu Dahbi e ormai vicino quasi del tutto concluso.
A dimostrazione dell’impegno messo in campo dal governo serbo nella manifestazione l’organizzazione di oltre 150 eventi sotto lo slogan “La Serbia crea idee – Ispirata dal passato, modella il futuro”. Come spiegato da Dragana Krunić, consulente per le pubbliche relazioni dell’Agenzia per lo sviluppo della Serbia (Ras), nei prossimi sei mesi sono previste cinque conferenze, ognuna di essa dedicata a un settore specifico: edilizia e immobiliare, industria automobilistica e chimica, cibo e agricoltura, sviluppo termale, tecnologia ICT e fonti rinnovabili.
La prima conferenza si è svolta il primo novembre, come parte integrante della settimana dell’Expo dedicata a “Urban and Rural Development”, e ha visto la partecipazione di oltre 150 rappresentanti di circa 80 imprese serbe, sia si grandi dimensioni come la Energoprojekt Entel e la Urban Planing Guide Engineering sia le piccole e medie aziende. Durante la conferenza, il ministro delle Costruzioni, dei Trasporti e delle Infrastrutture Tomislav Momirović ha presentato ai partecipanti una serie di dati sui chilometri autostradali in costruzione e sui permessi rilasciati negli ultimi cinque anni, con l’intento di stimolare e attrarre nuovi investitori per raggiungere l’ambizioso obiettivo di “aumentare gli standard e arrivare allo stipendio medio desiderato di 1.000 euro nei prossimi cinque anni”, al momento pari a poco più di 550 euro mensili secondo l’Eurostat.
In un clima di generale apertura e spirito di collaborazione, non sempre così evidente in patria, i rappresentanti della Camera di commercio hanno invitato uomini d’affari dell’Albania e della Macedonia del Nord a utilizzare il Business Hub della Serbia in modo completamente gratuito. Il presidente Čadež ha sfruttato la sua visita al Padiglione Albania, per parlare con il sindaco di Tirana Erion Veliaj, che lo ha a sua volta ringraziato per l’invito a utilizzare lo spazio conferenze del padiglione serbo.
Oltre a un significativo numero di visitatori, più di 40mila solo nella prima settimana dell’esposizione, Belgrado può vantare già un importante risultato. La startup “Joberty Technologies”, piattaforma di reclutamento di persone in cerca di lavoro nel settore IT, ha vinto i 4 mila euro del primo premio del concorso “Supernova Challenge” dedicato proprio allo sviluppo di startup innovative.
Per Belgrado, l’Expo rappresenta un palcoscenico internazionale importantissimo. E il governo, impegnato ormai da anni in una politica estera multipolare attenta a mantenere ottimi rapporti economici con più partner possibili, sembra aver accettato la sfida mostrandosi al mondo come un paese in rapido sviluppo e proiettato verso il futuro. Un’immagine che, però, purtroppo non sempre coincide con la realtà interna del paese. Nena News