I due paesi hanno deciso di creare un Comitato per la cooperazione economica per definire i campi d’interesse comuni. Sono alle spalle le tensioni del 2013 quando l’ex presidente Morsi, deposto e incarcerato dai militari golpisti riconobbe l’indipendenza del Kosovo
di Marco Siragusa
Roma, 31 ottobre 2018, Nena News – Quest’anno ricorrono i 110 anni dall’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Egitto e Serbia, risalenti al tempo di Re Pietro I che, nella sua lotta anti-austriaca, diede avvio a scambi commerciali con il paese nord-africano. Durante tutto l’anno si sono svolti numerosi eventi culturali e incontri istituzionali tra i rappresentanti dei due paesi. Nel mese di aprile l’ambasciatore egiziano a Belgrado Amr Aljowaily ha lanciato il primo “Giorno dell’amicizia tra la Serbia e l’Egitto” con una cerimonia ufficiale presso la Biblioteca Nazionale serba a cui sono stati donati circa mille volumi legati alla cultura araba.
Il mese di luglio è stato dichiarato “Mese della cultura egiziana in Serbia” ed ha visto lo svolgimento di un fitto programma di eventi, tra cui la “Settimana del film egiziano” e diverse mostre presso il Museo Nazionale di Belgrado e l’Assemblea nazionale. All’interno delle celebrazioni lo speaker della Camera dei Rappresentanti egiziana Ali Abdel Aal Sayyed Ahmed ha avuto modo di incontrare sia il Ministro degli esteri serbo Ivica Dadic che il presidente della Repubblica Aleksandar Vucic. In quest’occasione le parti hanno deciso di creare un Comitato per la cooperazione economica per definire i campi d’interesse comuni e sostenere lo sviluppo delle relazioni economiche. Ad agosto è stata la volta del primo ministro Ana Brnabic che ha ricevuto l’ambasciatore egiziano. Il premier serbo ha sottolineato il suo apprezzamento per il sostegno del Cairo a livello internazionale e gli sforzi compiuti dai due paesi nel mantenimento della stabilità delle rispettive regioni.
Per contribuire ad un miglioramento delle opportunità di investimento e commercio tra i due partner, tra il 24 Settembre e il 1 Ottobre l’ambasciata egiziana ha organizzato una serie di incontri intitolata “First Economic Caravan of Egypt throughout Serbia” che ha visto coinvolte le città di Belgrado, Novi Sad e Niš. Le discussioni hanno riguardato anche il sostegno al turismo, dato il sempre più crescente numero di turisti serbi presenti nel paese nord africano. La Serbia è inserita in una lista di 46 paesi ai cui cittadini è riconosciuta una procedura semplificata per l’ottenimento del visto, attraverso il rilascio di un visto elettronico. Il 15 ottobre il governatore della regione del Mar Rosso Ahmad Abdullah e i rappresentanti di 25 compagnie turistiche egiziane hanno visitato la Serbia per promuovere il proprio paese. A dimostrazione dell’interesse rivolto al settore degli scambi turistici, ai vari incontri istituzionali hanno partecipato anche il Ministro Dacic, il Ministro del Commercio e del Turismo serbo Rasim Ljajić e il presidente della Egyptian-Serbian Parliamentary Friendship Association Dubravka Filipovski.
Una forte spinta agli scambi economici e culturali si ebbe già nel 2010 quando l’allora primo ministro serbo Mirko Cvetkovic e il presidente egiziano Mubarak firmarono un accordo di cooperazione in materia di scienza e tecnologia, un memorandum d’intesa nel settore delle telecomunicazioni e dei servizi postali e un programma di scambi culturali e artistici.
Il momento più delicato degli ultimi anni nei rapporti tra Belgrado e Il Cairo si è avuto quando, nel 2013, l’allora presidente Morsi decise di riconoscere ufficialmente l’indipendenza del Kosovo dopo il raggiungimento dell’accordo con la Serbia sulla normalizzazione delle relazioni. Nonostante la scelta di riconoscere il Kosovo come stato indipendente, in questi cinque anni non sono state avviate relazioni diplomatiche come dimostrato dall’assenza di un’ambasciata egiziana nel paese. Lo scorso gennaio lo stesso Vucic aveva dichiarato che l’Egitto avrebbe riconsiderato la sua posizione sulla questione, aprendo le porte ad un possibile ritiro del riconoscimento. A distanza di quasi un anno questo non è ancora avvenuto.
Il periodo storico di massima collaborazione tra la Serbia e l’Egitto risale senza ombra di dubbio alla forte amicizia e vicinanza ideologica tra il Maresciallo Tito e il presidente Nasser negli anni ’50 e ’60. Nell’aprile del 1961 i due presidenti, durante un incontro ad Alessandria, mandarono un messaggio in cui invitavano dodici paesi a dare vita ad una riunione per la formazione di un movimento alternativo ai due blocchi. Due mesi dopo si tenne al Cairo una Conferenza preparatoria che vide la partecipazione di ben ventuno Stati. Il Movimento dei paesi non allineati nacque ufficialmente il 1 settembre a Belgrado. Tito ne assunse la presidenza fino al 1964, anno in cui venne sostituito proprio da Nasser che mantenne la carica fino al 1970. Le convergenze politiche tra i due leader vennero confermate dal sostegno militare che la Jugoslavia offrì all’Egitto durante la Guerra dei sei giorni del 1967, con l’invio di numerosi mezzi militari. Fu proprio il Maresciallo Tito ad elaborare un progetto di pace, poi fallito, tra Egitto e Israele che prevedeva il ritiro delle truppe israeliane in cambio di una presenza di caschi blu dell’ONU per garantire la stabilità regionale.
Sebbene siano passati ormai quattro decenni dal forte protagonismo dei due paesi nella costruzione di uno spazio politico alternativo alla contrapposizione tra il blocco comunista e quello capitalista, le relazioni tra Belgrado e il Cairo si mantengono, come abbiamo visto, ancora molto positive. La lunga storia di amicizia non è stata minata neppure dagli eventi che hanno coinvolto il paese arabo negli ultimi anni. Al presidente serbo Vucic, che certo non brilla per il rigoroso rispetto delle regole democratiche, non sembrano preoccupare le politiche repressive attuate in Egitto dal regime di Al Sisi. L’interesse, da entrambe le parti, è quello di favorire sempre di più gli scambi commerciali. La rinnovata fiducia tra i due presidenti lascia presagire che, nei prossimi anni, i due paesi proveranno a costruire ulteriori nuove opportunità per migliorare le loro relazioni economiche. Nena News