Prodotto in Libano e in Siria nelle aree sotto il controllo dei ribelli, il Captagon sta avendo un grande successo soprattutto nei Paesi del Golfo dove viene considerato uno “stimolante sessuale”
di Roberto Prinzi
Roma, 4 marzo 2016, Nena News – Non solo commercio di armi, esseri umani e reperti archeologici: la guerra civile in Siria è anche fonte di ingenti guadagni per i trafficanti di droga. A gettare la luce su questo aspetto finora poco trattato della tragedia siriana, è stata la recente serie di blitz anti-droga in Libano e Siria che ha portato al sequestro di diversi chili di stupefacenti. In particolar modo del Captagon, un anfetamina illegale che sta avendo grande diffusione proprio grazie al caos siriano e all’assenza o debole controllo che ha da tempo Damasco in diverse aree del Paese. “Quando la crisi siriana è iniziata, il Libano e la Siria sono diventati la porta d’accesso per il contrabbando di Captagon” ha detto all’Afp una fonte di sicurezza libanese che ha preferito restare anonima.
Di fronte al dilagare di questa droga, la risposta delle autorità locali è stata tardiva e limitata anche se, recentemente, ha registrato importanti successi. Lo scorso ottobre il Paese dei Cedri arrestava un principe saudita e 4 suoi connazionali per aver tentato di contrabbandare due tonnellate di Captagon all’aeroporto di Beirut. Il 30 dicembre, poi, le forze di polizia libanesi, insieme a quelle saudite, riuscivano a sequestrare 12 milioni di capsule di questa particolare anfetamina e ad arrestare il capo della cellula che si occupava della sua esportazione nel Golfo.
In Siria la situazione non è migliore. Anzi. Secondo il Generale Ma’mun Ammuri, capo della della sezione Droga del regime siriano, nel solo 2015 Damasco ha confiscato 24 milioni di capsule di Captagon. Cinque milioni di queste pillole sono state intercettate mentre dal porto di Tartus (in Siria) viaggiavano verso il Kuwait. Altre “grandi quantità”, invece, sono state sequestrate a confine con il Libano e la Turchia. Damasco afferma che la produzione di questa sostanza ha luogo nelle aree che sfuggono al suo controllo. Tra queste, vi è la parte settetrionale di Aleppo e l’area orientale della capitale ancora in mano ai ribelli. “I nostri documenti dimostrano che i trafficanti sono gruppi terroristici che hanno due obiettivi. Il primo è quello di diffondere questo veleno nelle zone controllate dallo Stato Islamico così da finanziarsi e comprarsi le armi” ha spiegato Ammuri. “Il secondo motivo – ha detto – è perché [la sostanza] serve ai combattenti ad essere insensibili alle attività criminali che svolgono, come esecuzioni e decapitazioni”.
Differente il parere dei ribelli. Un ex combattente dell’opposizione intervistato dall’Afp ha sottolineato come il Captagon gli sia stato utile per “eliminare la fatica e la paura così da durare di più [in battaglia]”. “Ci rendeva coraggiosi e ci dava una energia straordinaria” ha aggiunto. Un altro, invece, ha voluto sottolineare come i jihadisti dello Stato Islamico e del Fronte an-Nusra (al-Qa’eda in Siria) ne abbiano sempre proibito l’utilizzo per motivi religiosi in quanto queste droghe sono contro “la legge islamica”. C’è stato chi poi ha ammesso come le fazioni dell’opposizione al regime di al-Asad producano sì il Captagon, ma per finanziare le attività militari e non per farne uso.
In Libano, invece, i centri che producono questa particolare anfetamina si trovano per lo più al confine con la Siria nelle città di ‘Arsal, Flita, Brital (a est) e a Wadi Khaled (a nord). Il motivo della diffusione di questa droga è innanzitutto la facilità con cui essa viene prodotta. “Le fabbriche di Captagon non necessitano di ampio spazio” sostiene un ufficiale libanese. “Si possono produrre milioni di capsule del genere in un furgoncino senza fare alcun rumore”.
Le fasi della sua lavorazione, inoltre, non sono molto complesse. “Produrre Captagon richiede dell’anfetamina, che si può ottenere dai chetoni, a cui si aggiunge alcol isopropilico e acido citrico” ha spiegato all’Afp un produttore libanese di Captagon. Una volta asciugati gli ingredienti, la sostanza viene trasferita ad una macchina simile a quella con cui si realizzano le caramelle dure da cui, a fine lavorazione, si otterrà la capsula di droga. Una volta prodotta, l’anfetamina va poi commercializzata. In Siria e Libano, come abbiamo visto. Ma il principale mercato sono i Paesi del Golfo. “Il Captagon non è popolare nel Paese dei Cedri. Il livello della domanda non è paragonabile a quello degli altri tipi di droga a causa del suo prezzo – tra i 5 e 10 dollari a capsula” fa notare una fonte di sicurezza libanese. Visto l’elevato costo, appare quasi scontato dove possa trovare facilmente acquirenti. “Gli Stati del Golfo sono i primi consumatori di questo prodotto, soprattutto l’Arabia Saudita. La maggior parte delle esportazioni è diretta alla monarchia wahhabita. Il motivo? [Il Captagon] è ritenuto un stimolante sessuale” conclude l’ufficiale.
Uno stimolante che, però, potrebbe costare molto caro: i trafficanti di droga e chi fa uso di sostanze stupifacenti sono puniti con la pena di morte nel regno dei Saud. Ovviamente, sia chiaro, purché non siano principi. Nena News
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