Sale a 236 il numero di palestinesi vittime delle forze armate israeliane dal primo ottobre 2015. Stanotte fuoco su un’auto nel campo profughi di Shuafat. Tel Aviv: “Voleva investire i poliziotti”
della redazione
Roma, 5 settembre 2016, Nena News – Un giovane palestinese è stato ucciso stanotte dopo un raid compiuto dalla polizia israeliana nel campo profughi di Shuafat. Come spesso accaduto in questi mesi le versioni sono diverse: secondo fonti locali le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro l’automobile su cui si trovava il ragazzo, identificato come Mustafa Nimir di Anata, Nimir è morto, un altro giovane è rimasto ferito.
Le autorità israeliane, invece, giustificano il fuoco con il tentativo dell’automobile di investire i poliziotti che stavano compiendo il raid nel campo: dopo aver completato “le operazioni di polizia”, ha detto la portavoce della polizia israeliana Lubna al-Samri,”un’auto si è avvicinata e ha tentato di investire gli ufficiali”. I due avrebbero ignorato l’ordine di fermarsi.
Di certo l’auto è distrutta: le foto pubblicate online mostrano i vetri frantumati, colpiti da molti colpi di arma da fuoco. Le ragioni del raid israeliano nel campo di Shuafat non sono note.
Sale ancora il numero di morti dal primo ottobre 2015 quando cominciò la cosiddetta Intifada di Gerusalemme: almeno 236 palestinesi hanno perso la vita durante manifestanti o attacchi – veri o presunti – spesso giustiziati sul posto dalle forze armate israeliane. Almeno 32 le vittime israeliane. Nena News