Uccisi 18 membri della stessa famiglia a Khan Yunis, dove più intensa si è fatta negli ultimi giorni la campagna militare israeliana
AGGIORNAMENTI:
ore 21.45 – ISRAELE RIPRENDE L’ATTACCO. HAMAS POTREBBE DIRE SI’ A 24 ORE DI TREGUA
Mentre fonti vicine ad Hamas dicevano ad Haaretz di essere d’accordo a prolungare il cessate il fuoco di 24 ore, l’esercito israeliano riprendeva l’operazione contro Gaza. Un uomo è stato ucciso a Deir al-Balah da colpi israeliani. Si tratta del 36enne Naem Abd al-Aziz Abu Thaher, 36. Secondo fonti palestinesi, le forze militari hanno bombardato Rafah, nonostante l’estensione della tregua fino alla mezzanotte di oggi. Azioni anche da parte delle Brigate Al Qassam che hanno lanciato due missili alle 8.40, 40 minuti dopo la fine del primo cessate il fuoco: il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha detto che il movimento non è stato consultato in merito all’estensione della tregua di altre 4 ore.
Oltre tremila manifestanti si sono riuniti a piazza Rabin, nel centro di Tel Aviv, per manifestare contro l’operazione militare israeliana a Gaza. La manifestazione era stata proibita per paura di lanci di razzi da Gaza dopo la fine del cessate il fuoco, ma è stata ripristinata dopo l’annuncio dell’estensione della tregua fino a mezzanotte.
ORE 19.50 – SECONDO IL MINISTERO DELLA SALUTE PALESTINESE, SONO 1032 LE VITTIME DALL’INIZIO DELL’OPERAZIONE ISRAELIANA. 5900 I FERITI
ORE 19.30 – ESERCITO ISRAELIANO: “RAZZI DA GAZA AL TERMINE DEL CESSATE IL FUOCO”. 4 BAMBINI MORTI SUL LATO EGIZIANO DI RAFAH PER UN RAZZO LANCIATO DAL SINAI
ORE 19.15 – SI’ DI ISRAELE A ESTENSIONE CESSATE IL FUOCO FINO A MEZZANOTTE, MEDIA RIFERISCONO DI SIRENE DI ALLARME AD ASHKELON
ORE 18.30 – CESSATE IL FUOCO ESTESO FINO A MEZZANOTTE
ORE 18.30 – UNRWA: “165 MILA SFOLLATI NELLE NOSTRE STRUTTURE A GAZA”. OGGI DISSEPOLTI 151 CORPI DALLE MACERIE A GAZA. JIHAD ISLAMICA: “STIAMO VALUTANDO CON ATTENZIONE LE OFFERTE DI CESSATE IL FUOCO: NON VOGLIAMO CADERE NELLA TRAPPOLA DEGLI INTERESSI INTERNAZIONALI”
ORE 18 – AFP: “ISRAELE ACCETTA ESTENSIONE DI 4 ORE DELLA TREGUA”. HAMAS STA ANCORA DISCUTENDO, LA DIPLOMAZIA INTERNAZIONALE VUOLE UN PROLUNGAMENTO DI 24 ORE
Secondo l’Afp, che cita fonti del governo israeliano, Tel Aviv avrebbe approvato un’estensione di quattro ore al cessate il fuoco umanitario iniziato questa mattina. Un portavoce di Hamas ha dichiarato che il movimento sta ancora discutendo se accettare il prolungamento. L’inviato Onu John Serry ha detto che gli sforzi della diplomazioa sono ora concentrati su un prolungamento di ulteriori 24 ore al cessate il fuoco deciso ieri.
ORE 17.30 – REUTERS, HAARETZ: “ISRAELE INCLINE A PROLUNGARE CESSATE IL FUOCO A PATTO CHE LA RICERCA DEI TUNNEL CONTINUI”
Un alto funzionario israeliano ha rivelato a Haaretz che i ministri israeliani stanno ricevendo telefonate perché accettino un prolungamento del cessate il fuoco di almeno quattro ore, mentre nella riunione del gabinetto di sicurezza fissata oggi alle 20 ora locale si discuterà della possibilità di estendere la tregua fino a domani mattina.
Stando a quanto riporta la Reuters citando un funzionario israeliano, Tel Aviv sarebbe incline a prolungare la tregua umanitaria di 12 ore iniziata questa mattina alle 7, a patto che l’esercito possa continuare a setacciare la Striscia in cerca di tunnel. “Per quanto ci riguarda – ha detto alla Reuters un funzionario del governo israeliano che è voluto rimanere anonimo – non c’è alcuna ragione per cui la popolazione non dovrebbe rifornirsi di cibo e medicinali, fino a quando i soldati potranno continuare il loro lavoro con i tunnel. La nostra guerra non è contro la popolazione”.
Secondo un tenente dell’unità ingegneri dell’esercito israeliano intervistato poco fa da dall’agenzia palestinese Maan, per localizzare e distruggere tutti i tunnel ci vorrà ancora una settimana.
ORE 16.30 – 1000 VITTIME PALESTINESI CONFERMATE, NELLA NOTTE MORTI 3 SOLDATI ISRAELIANI A GAZA. IL GABINETTO DI SICUREZZA SI RIUNISCE ALLE 19.30 ORA ITALIANA PER DISCUTERE DELL’OPERAZIONE E DEL CESSATE IL FUOCO
Il ministero della Salute palestinese ha confermato che il bilancio dei primi 19 giorni di offensiva israeliana a Gaza è di 1000 vittime. L’esercito israeliano ha confermato che questa notte sono morti 3 soldati. Haartez riferisce che il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà alle 19.30 ora italiana per discutere dell’operazione e della possibilità di firmare un cessate il fuoco.
ORE 16 – SCONTRI NEL CAMPO PROFUGHI DI AL-ARRUB, NELLA CISGIORDANIA MERIDIONALE, AL FUNERALE DELL’UOMO UCCISO IERI DALL’ESERCITO ISRAELIANO. NEL QUARTIERE DI SHAJAIYEH A GAZA CITY RINVENUTI FINORA 85 CORPI DALLE MACERIE
ore 15:20 – Beit Hanoun (Foto: Cosimo Caridi)
ore 15:15 – 7 MINISTRI ESTERI:”ESTENSIONE TREGUA UMANITARIA”
I ministri degli Esteri di sette nazioni , riuniti a Parigi, hanno chiesto una estensione del cessate il fuoco umanitario di 12 ore attualmente in vigore nella Striscia di Gaza.
Il Ministro francese Laurent Fabius ha esortato gli israeliani e i palestinesi a negoziare una tregua di lunga durata che possa soddisfare sia la richiesta di sicurezza dello stato ebraico , ma che possa anche accogliere la proposta palestinese di aprire i confini della Striscia in modo da rilanciare lo sviluppo economico nel piccolo lembo di terra palestinese.
Tra i diplomatici presenti vi erano quelli d’Inghilterra, Germania, Italia, Turchia, Qatar e Usa.
Il ministro francese ha, inoltre, espresso preoccupazioni per i civili gazawi e quelli israeliani.
ore 14:50 – TV PANARABA AL-MAYADEEN: “I MORTI SONO ARRIVATI A 1.000″
ore 14:35 – BANCHE APERTE A GAZA
Banche aperte a Gaza in queste 12 ore di cessate il fuoco umanitario che dovrebbe terminare alle 20. Le banche sono state per lo più chiuse da quando è iniziata l’operazione “Bordo Protettivo”. Soprattutto dall’inizio dell’operazione terrestre.
ore 13: 55 – CAMPO AL-MAGHAZI (FOTO: MICHELE GIORGIO)
CAMPO AL-MAGHAZI (FOTO: MICHELE GIORGIO)
ore 13:40 – GISGIORDANIA. NABLUS: GRUPPO ARMATO RIVENDICA OMICIDIO SOLDATO ISRAELIANO
Il braccio armato dei Comitati di Resistenza popolare Brigate al-Nasser Salah al-Din ha detto di avere ucciso un militare israeliano, ieri, vicino la città di Nablus, in Cisgiordania. La rivendicazione è arrivata da Gaza e il gruppo ha affermato di aver aperto il fuoco su una jeep israeliana verso l’una di notte, nei pressi dell’insediamento Itamar. Il gruppo ha aggiunto che le operazioni armate in Cisgiordania proseguiranno in risposta all’offensiva israeliana contro Gaza. Le forze armate israeliane non hanno commentato la rivendicazione.
Oggi le Brigate dei Martiri di al-Aqsa hanno detto di avere aperto il fuoco contro i militari israeliani ieri sera al check point di Qalandia, ferendo un numero imprecisato di soldati nello scontro a fuoco.
ore 13:16 – POLIZIA ISRAELIANA: “HAMAS NON È RESPONSABILE OMICIDIO COLONI”
L’omicidio dei tre giovani coloni, a giugno, che ha scatenato l’offensiva israeliana su Gaza non è responsabilità di Hamas. Lo dicono le dichiarazioni raccolte ieri da un giornalista della Bbc, Jon Donnison che ha intervistato il portavoce della polizia israeliana, Mickey Rosenfeld. Secondo il funzionario, i ragazzi sarebbero stati uccisi da affiliati di Hamas che avrebbero agito di propria iniziativa.
Il premier israeliano Benjamin Natanyahu aveva subito puntato il dito contro il movimento islamico, scatenando settimane di rastrellamenti in Cisgiordania, con centinaia di arresti tra i palestinesi, e, l’8 luglio, la campagna militare che sta falcidiando la popolazione della Striscia. Dichiarazioni che contraddicono
ore 12:55 – DA QUANDO INIZIATA LA TREGUA DI 12 ORE RECUPERATI 81 CORPI. BILANCIO CHE SALE A 961 VITTIME
ore 12:45 - GUARDA VIDEO – CASA COLPITA NEL CAMPO DI AL-MAGHAZI (VIDEO DI MICHELE GIORGIO)
ore 12: 15 – IL QUARTIERE SHAJAIYE DI GAZA
ore 10:45 – SOTTO LE MACERIE 73 VITTIME. 953 I PALESTINESI UCCISI DA INIZIO OPERAZIONE “BORDO PROTETTIVO”.
Le forze armate israeliane hanno arrestato decine di abitanti di Khauz’a dopo che è iniziata la tregua.
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diretta di ieri, venerdì 25 luglio
della redazione
Gaza, 26 luglio 2014, Nena News - E’ cominciata alle 7 italiane la tregua “umanitaria” di 12 ore approvata dal governo israeliano e da Hamas, assieme ad altre otto formazioni armate palestinesi. Pesa ancora il secco “no” che Israele ha detto ieri sera al piano per un cessate il fuoco di sette giorni proposto dal segretario di stato Usa John Kerry, quando erano in molti, anche nello Stato ebraico, a dare per certa la sua approvazione. Secondo il governo Netanyahu, l’iniziativa del capo della diplomazia americana, accoglierebbe di più le richieste di Hamas che quelle di Israele per un cessate il fuoco. In realtà l’esecutivo israeliano non vuole fermare l’offensiva militare, stando a quanto spiegano i media locali, e si prepara ad ordinare una ulteriore espansione delle operazioni di guerra.
Ciò è stato chiaro anche nelle ultime ore quando, nonostante l’imminenza della tregua umanitaria, le forze armate israeliane hanno continuato a colpire con violenza Gaza, facendo almeno 20 morti nelle ultime ore, in particolare nella zona di Khan Yunis dove è stata colpita una abitazione civile. Tra le vittime si segnalano ancora numerosi bambini. Sono oltre 850 i palestinesi, in gran parte civili, uccisi sino ad oggi. I feriti circa 5 mila.
La scorsa notte erano in piena emergenza anche all’ospedale di Beit Hanun, a nord di Gaza, raggiunto da colpi israeliani che hanno fatto alcuni feriti, tra i quali un attivista internazionale.
Nei combattimenti della scorsa notte due soldati israeliani sono stati uccisi, facendo salire il bilancio dall’inizio dell’offensiva di terra a 37.
GISGIORDANIA
E’ stata una notte di proteste e scontri, con due morti e decine di feriti tra i palestinesi, nelle città della Cisgiordania. Il ‘Giorno della rabbia’, indetto da tutti i partiti e le fazioni palestinesi, per l’eccidio in atto a Gaza e l’ultimo venerdì del mese islamico del Ramadan si è chiuso con migliaia di persone scese in strada a Betlemme, Tulkarem, Jenin, Nablus, Salfit e nei villaggio dei territori occupati.
A Beit Fajjar, vicino Betlemme, il 16enne Nasri Mahmoud Taqataqa è stato ucciso da un proiettili esploso dai soldati israeliani. A Qabatiya gli scontri con i militari hanno fatto un morto, Bassem Safi Sadeq Abu Rob, e trenta feriti. A Jenin erano almeno in 10mila alla marcia di protesta diretta verso il check point di Jalame, a nord della città.
Le manifestazioni hanno chiuso una giornata di proteste in tutta la Cisgiordania, durante la quale sono stati uccisi sei palestinesi, di cui uno da un colono a Nablus. Da giovedì notte, quando a Qalandia sono morti due giovani nel corso di una manifestazione di almeno 10mila persone, il bilancio delle vittime del fuoco israeliano è di dieci morti. Nena News
RESOCONTO DELLA GIORNATA DI IERI
E’ arrivato ieri notte l’ok del gabinetto di sicurezza israeliano alla proposta d’emergenza del segretario di Stato americano John Kerry di una tregua di 12 ore, dopo che il cessate il fuoco di sette giorni proposto in precedenza aveva incontrato il rifiuto di tutto il governo israeliano. E poco più tardi è arrivato anche l’ok di Hamas che, nel pomeriggio, per voce del parlamentare di Hamas Mushir al-Masri aveva dichiarato che il cessate il fuoco con Israele – tra le condizioni c’erano il disarmo dell’organizzazione e il mantenimento di truppe israeliane in tutta la Striscia – non c’era.
Secondo un funzionario israeliano citato dal quotidiano Haaretz, il cessate il fuoco ha lo scopo di consentire alla popolazione di ottenere cibo, acqua e rifornimenti di medicinali per gli ospedali, oltre a permettere alle organizzazioni internazionali di prestare soccorso ai civili dopo 18 giorni di bombardamenti quasi ininterrotti. L’emergenza umanitaria si è aggravata negli ultimi due giorni: secondo l’Unrwa, sarebbero oltre 160 mila gli sfollati che hanno trovato rifugio in 83 delle sue strutture; strutture che Israele, lamentando fuoco proveniente dalle vicinanze, ha bombardato due volte dall’inzio dell’operazione “Barriera Protettiva”.
E proprio per il bombardamento della scuola Unrwa di Beit Hanoun, avvenuto giovedì da parte dell’aviazione israeliana e costato la vita a 15 palestinesi, l’Unione Europea ha chiesto ieri un’immediata indagine. Israele continua a dichiarare di aver risposto al fuoco proveniente dalle vicinanze dell’edificio e di aver avvertito l’Unrwa e la Croce Rossa di evacuare la struttura perché avrebbe colpito la zona; l’organizzazione delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, dal canto suo, ha negato di aver ricevuto un avvertimento simile da parte dell’esercito israeliano.
Ma i numeri dell’attacco a Gaza – 865 morti, di cui 65 ieri, e 3750 feriti – hanno portato ieri il ministro palestinese della Giustizia, Saleem Al-Saqqa, e il procuratore del tribunale di Gaza, Ismail Jabr, a presentare una denuncia per crimini di guerra a Gaza contro lo Stato di Israele alla Corte penale internazionale (ICC) dell’Aia. Per procedere e far valere la propria autorità sovranazionale, la Corte dovrà prima stabilire se l’Autorità nazionale palestinese può considerarsi il governo di uno stato nazionale palestinese. Israele ha firmato ma non ha ratificato – e non intende farlo – il trattato che istituisce la Corte Penale Internazionale. Sono 35, invece, i soldati israeliani uccisi dall’inzio dell’operazione di terra.
Sangue non solo Gaza, però. Massicce manifestazioni contro l’attacco israeliano alla Striscia hanno avuto luogo ieri nelle principali città della Cisgiordania: il bilancio è stato di 7 manifestanti uccisi per mano israeliana. L’ultimo a morire è stato un giovane palestinese colpito dai soldati durante una manifestazione pro-Gaza a Betlemme. Due giovani manifestanti sono morti a Nablus dopo che un colono aveva aperto il fuoco contro di loro mentre si avvicinavano in marcia verso il check-point di Huwwara. Un uomo di 47 anni è stato invece ucciso a Beit Ummar, vicino Betlemme, mentre un altro palestinese di 32 anni è stato colpito a morte dall’esercito israeliano nel campo profughi di al-Arrub, a nord di Hebron: stando a quanto dichiarato dall’esercito israeliano stava “tentando di sottrarre la pistola a un soldato”. Sono 10 i palestinesi uccisi in Cisgiordania dall’inizio delle manifestazioni contro l’attacco a Gaza degli ultimi 3 giorni. La speranza però arriva proprio da Gaza: una bambina è stata fatta nascere questo pomeriggio dai medici dell’ospedale di Deir al-Balah dopo che sua madre era morta in seguito al bombardamento della sua casa. Nena News
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