E’ di tre morti, secondo fonti dell’opposizione, il bilancio delle proteste di massa contro l’attuale presidente gabonese, la cui famiglia è al potere da 41 anni. Nell’aria il boicottaggio delle prossime elezioni e la lotta per l’allontanamento del capo di Stato
di Federica Iezzi
Libreville, 29 dicembre 2014, Nena News - Manifestazioni contro il presidente Ali Bongo Ondimba hanno segnato la fine dell’anno del Gabon, durante crescenti tensioni politiche, in un Paese che si prepara alle elezioni presidenziali del 2016. Sono definitivamente esplosi i contrasti che da settimane erano emersi tra l’opposizione e il governo nominato dal capo dello stato.
Il 17 dicembre scorso gli studenti dell’Università “Omar Bongo” di Libreville sono scesi in piazza per manifestare contro l’arresto di un loro rappresentante accademico, Ondo Nicolas. Gli studenti hanno marciato verso il quartiere di Nkembo, scandendo slogan antigovernativi. Forze di difesa nazionale hanno usato gas lacrimogeni per disperdere gli studenti, i quali hanno reagito con il lancio di bombe molotov.
La dittatura durata 41 anni di Omar Bongo in Gabon, poi nel 2009 ceduta al figlio Ali Bongo Ondimba, ha comprato la pace nel Paese dell’Africa centrale, ricca di giacimenti di petrolio. Il dittatore aveva sottoscritto un tacito accordo con la Francia: la concessione dei diritti esclusivi di estrazione petrolifera, in cambio dell’invio delle forze speciali a sostenerlo, quando l’opposizione fosse diventata pericolosa.
Oggi regna il malcontento. Gli esponenti dell’opposizione ribadiscono di voler proseguire la protesta fino alle dimissioni del Presidente.
Secondo il Fronte Unito delle Associazioni e dei Partiti di Opposizione, tre persone sono state uccise a Libreville negli scontri della scorsa settimana tra forze di sicurezza del Gabon e manifestanti antigovernativi. Almeno un centinaio gli arresti, tra cui cittadini di Camerun, Benin e Mali. Dozzine i feriti gravi.
Per timori relativi alla sicurezza, il ministro dell’Interno Guy Bertrand Mapangou aveva vietato la manifestazione. In risposta alle dimostrazioni pacifiche, nel popolare quartiere di Rio a Libreville, il capo dello Stato ha mobilitato le unità speciali della gendarmeria e della polizia, per schiacciare i cortei.
Ieri gli esponenti dell’opposizione che hanno organizzato la manifestazione contro il governo Ondimba sono stati convocati per essere interrogati e accusati di minare la pace nel Paese. Presenti all’interrogatorio Jean Eyeghe Ndong, ex primo ministro del Paese e l’ex segretario generale dell’Unione Africana, Jean Ping. François Ondo Edou, il portavoce dei leader dell’opposizione, chiede l’immediato rilascio di tutti i prigionieri politici.
Alain Claude Billie Da Nzé, portavoce della Repubblica del Gabon, risponde che il governo gabonese ha il dovere di proteggere i suoi cittadini. Dichiara che le istituzioni devono punire le persone che sostengono l’odio e la prepotenza, con il pretesto di contraddizioni politiche. Il capo dell’Ufficio regionale delle Nazioni Unite per l’Africa Centrale (UNOCA), Abdoulaye Bathily, condanna la violenza risultata dalla manifestazione. Nena News