Manifestazione alla sede Onu di Ramallah dopo l’allarme lanciato dall’agenzia per i rifugiati palestinesi: non ci sono soldi, 700 scuole rischiano di restare chiuse in tutto il Medio Oriente. E 500mila bambini potrebbe non iniziare l’anno scolastico.
foto e video di Michele Giorgio
Ramallah, 18 agosto 2015, Nena News – I palestinesi scendono in piazza per protestare contro i tagli previsti nei confronti dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, Unrwa. Oggi – dopo manifestazioni a Gaza e Cisgiordania – è stata la volta di Ramallah: oltre 150 persone si sono ritrovate di fronte alla sede Onu per manifestare la rabbia per quanto annunciato nei giorni scorsi dal portavoce dell’Unrwa, Chris Gunness.
Gunnes ha lanciato l’allarme: 700 scuole rischiano di restare sbarrate e 240mila bambini palestinesi rifugiati di Gaza e altri 250mila in Medio Oriente potrebbero non iniziare l’anno scolastico a settembre a causa del grave deficit finanziario dell’agenzia (101 miliardi di dollari). Per cui si taglia: programmi scolastici ma anche campagne di vaccinazione, funzionamento delle strutture sanitarie Onu, progetti di emergenza.
I soldi – dice l’Unrwa – non ci sono perché l’agenzia vive dei contributi volontari degli Stati membri delle Nazioni Unite. Che non donano più. Non è la prima volta che l’agenzia, creata subito dopo la Nakba, la catastrofe del popolo palestinese nel 1948 (oltre 750mila palestinesi furono costretti dalle milizie sioniste a lasciare le proprie terre e a rifugiarsi all’estero), vive crisi finanziarie simili. Lo scorso anno a protestare furono gli impiegati palestinesi dell’Unrwa in Cisgiordania che non ricevevano da mesi lo stipendio per la mancanza di fondi. Nena News
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