Nella tradizionale rubrica del sabato andiamo alla scoperta della teologia del continente attraverso le credenze dei popoli indigeni. Dall’atomo primordiale dei Pigmei all’animismo Nuer, dalla danza Yoruba ai colori dei Bantu
di Federica Iezzi
Roma, 16 gennaio 2021, Nena News – Il volto spirituale dell’Africa è vivo e brioso, contraddistinto da una religiosità diffusa, fondamento di un’etica individuale e sociale la cui espressione si completa nella vita mistica. La teologia africana va esplorata attraverso l’analisi dei riti, la mitologia e le tradizioni orali. Esistono culture con grandi diversità di tradizioni, di usanze, di costumi. Tutto il creato è sacro come la vita. In Africa la cultura stessa è religione. La spiritualità indigena africana, soprattutto negli Stati centrali del continente, sopravvive nonostante la diffusione a macchia di olio di Islam e cristianesimo.
Per i Pigmei Ituri del Congo, il culto del monoteismo scientifico ha una stretta somiglianza con la religione solare dell’Egitto, le cui conclusioni sono matematicamente convergenti con la fisica newtoniana nella sua interpretazione dei movimenti e della stabilità dei corpi a livello astronomico e livelli subatomici. Dio creò l’universo da un atomo primordiale visto come il seme di fonio, il più piccolo dei cereali.
I Boscimani che vagano tra le dune del Kalahari credono in un dio maggiore e in un dio minore che vivono nel cielo dell’est. I riti religiosi sono simili a quelli della popolazione sudafricana. Credono fermamente che gli spiriti ancestrali svolgano un ruolo importante nel destino dei vivi,
Per i Nuer del Sud Sudan, dio è lo spirito che è in cielo, creatore e ordinatore del mondo. I Nuer hanno una visione del mondo religioso di tipo animista. Adorano un essere supremo chiamato Kwoth. Pregano per la salute e il benessere, offrendo sacrifici a Kwoth. Non esiste una gerarchia o un sistema religioso organizzato, ma molti individui incarnano indovini e guaritori. Non credono in un luogo dell’aldilà per lo spirito e i loro concetti religiosi affrontano le preoccupazioni terrene. Credono che gli spiriti dei morti possano influenzare la loro vita attuale.
I culti di possessione nelle società Yoruba della Nigeria fanno acquisire l’ashè, la potenza di comunicare con l’invisibile. La musica chiama gli dei, la danza li rappresenta. Lo statuto umano si acquisisce progressivamente. L’uomo non esiste se non subisce determinati rituali che lo rendono umano in senso completo.
Nella cultura dei Senufo del Mali, l’iniziazione è in tre fasi ciascuna della durata di sette anni. L’ultimo periodo è quello della maturità e della pienezza, e comprende le cerimonie per gli adulti. Nel rituale si prevede il ritorno degli adepti nel ventre della divinità, un periodo di vita fetale e la rinascita a una nuova vita. La religione Senufo è un tipo di animismo. Include spiriti ancestrali e della natura, che possono essere contattati.
Per i Bantu del Camerun la fanciulla, durante un percorso di apprendimento, impara le leggi del corpo, le sedi di funzioni generatrici, le regole del focolare, il rispetto delle gerarchie. Il tutto è dominato dal simbolismo dei tre colori: il bianco per l’uomo, il rosso per la fiamma e la donna feconda, il nero per la donna anziana. La realtà materiale, le cose, gli esseri, la natura sono gli elementi rivelatori del divino. Tutti i Bantu credono tradizionalmente in un dio supremo. La natura di dio è associata al sole o al più antico di tutti gli antenati.
Il sistema religioso Masai è monoteista. La divinità principale si chiama Engai e ha una doppia natura: benevola e vendicativa. La figura più importante nella religione Masai è il laibon, una sorta di sciamano, il cui ruolo include tradizionalmente la guarigione, la divinazione e la profezia. Nella società odierna hanno anche una funzione politica, la maggior parte dei laibon appartiene al consiglio degli anziani.
Il modernismo secolare è riuscito a distanziare la religione dalle sfere socio-economiche e politiche ma tale separazione non ha lasciato un’impronta duratura nelle società africane, dove la religione continua a svolgere un ruolo di rilievo. Mentre l’eredità religiosa tradizionale africana rimane una forza potente che influenza ancora fortemente i valori, l’identità e la visione degli africani, il cristianesimo e l’islam sono diventati le principali fonti di influenza socio-politica e economica degli Stati africani. Nena News
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