Oggi vi portiamo in Sud Sudan, Marocco, Uganda e Nigeria nel consueto appuntamento settimanale con il continente africano
di Federica Iezzi
Roma, 30 giugno 2018, Nena News –
Sud Sudan
Le parti in conflitto in Sud Sudan hanno concordato mercoledì un cessate il fuoco ‘permanente’. L’accordo, firmato dal presidente Salva Kiir e dall’ex vicepresidente Riek Machar, è stato raggiunto nella capitale sudanese, Khartoum, alla presenza del presidente sudanese Omar al-Bashir e del presidente ugandese Yoweri Museveni.
L’ultimo accordo aumenta le speranze che presto possa essere raggiunta la pace per porre fine a una guerra civile che dura ormai da più di quattro anni, che ha ucciso decine di migliaia di persone, che ha spinto milioni di civili sull’orlo della carestia e che ha creato la più grande crisi dei rifugiati in Africa dal genocidio ruandese del 1994.
L’accordo prevede l’apertura di corridoi ufficiali per gli aiuti umanitari, il rilascio di prigionieri di guerra e detenuti politici e un governo di unità e di transizione, da formare entro quattro mesi, che governerà il paese per 36 mesi. Permetterà inoltre ai membri dell’Unione Africana di dispiegare le forze necessarie per sorvegliare il cessate il fuoco concordato.
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Marocco
Il leader del Movimento Popolare che ha scosso per mesi la regione del Rif del Marocco è stato condannato a 20 anni di carcere. Martedì un tribunale di Casablanca ha condannato il trentasettenne Nasser Zefzafi, già arrestato a maggio dello scorso anno, accusato di minare l’ordine pubblico e minacciare l’unità nazionale.
I pubblici ministeri hanno affermato che l’arresto era stato ordinato dopo che “ostruiva la libertà di culto” presso la moschea di al-Hoceima. Come parte dello stesso verdetto, anche i leader Nabil Ahmijeq, Wassim El Boustani e Samir Aghid sono stati condannati a 20 anni di prigione.
La regione etnicamente berbera del Rif ha avuto a lungo un rapporto teso con le autorità centrali del Marocco ed è stata al centro delle proteste ispirate alla primavera araba nel 2011. Le principali proteste si sono placate in seguito a una serie di riforme politiche, compresi i cambiamenti costituzionali che hanno visto re Mohamed VI rinunciare a alcuni dei suoi ampi poteri, per riprendere qualche anno dopo a causa della marginalizzazione economica in cui Rabat mantiene il Rif.
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Uganda
Il governo ugandese ha chiuso almeno 1.132 scuole primarie e secondarie private senza licenze in varie aree del paese. La maggior parte delle scuole è stata chiusa la scorsa stagione per mancanza di conformità agli standard minimi richiesti. Queste si aggiungono alle più di 1.500 scuole chiuse l’anno scorso perché non avevano insegnanti formati e registrati.
Secondo la Federation of Non-State Education Institutions, a circa 300 scuole primarie e secondarie private è stata ulteriormente bloccata l’apertura per la mancanza degli standard minimi richiesti dal ministero dell’Istruzione.
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Nigeria
Il ministro nigeriano Abubakar Bawa Bwari, ha discusso dell’eradicazione dell’attuale grave avvelenamento da piombo nei lavoratori delle miniere d’oro. Le vittime si troveranno di fronte a disabilità di apprendimento, disturbi della memoria e comportamenti violenti. Almeno 400 persone, per lo più bambini, sono morte a causa dei disturbi legati all’avvelenamento da piombo e molti altri hanno subito danni irreversibili alla propria salute. Nena News
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