La nostra consueta rubrica del sabato sul continente africano, vi porta anche anche in Guinea Conakry dove dopo 10 anni al potere il presidente Conde (accusato dai suoi detrattori di autoritarismo) si candida per un terzo mandato
di Federica Iezzi
Roma, 17 ottobre 2020, Nena News –
Mozambico
A tre anni dall’inizio dei combattimenti nella provincia di Cabo Delgado, nel nord-est del Mozambico, le vittime del conflitto che ha ucciso più di 2.000 persone, non hanno ancora giustizia, secondo quanto afferma Amnesty International.
I violenti attacchi a Cabo Delgado hanno innescato una crisi umanitaria, con oltre 300.000 sfollati interni e 712.000 persone totalmente dipendenti da assistenza umanitaria. Più di 350.000 persone stanno affrontando una grave insicurezza alimentare, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.
I membri del gruppo armato al-Shabaab hanno lanciato il loro primo assalto nel distretto di Mocimboa da Praia nell’ottobre 2017, attaccando le istituzioni governative, incluse stazioni di polizia. Da allora, gli attacchi del gruppo hanno preso di mira i civili e sono diventati sempre più violenti.
Anche le forze di sicurezza hanno commesso crimini e violazioni dei diritti umani, secondo quanto sancisce il diritto internazionale umanitario, comprese sparizioni forzate, tortura e esecuzioni extragiudiziali.
Nigeria
Centinaia di persone stanno protestando contro la presunta brutalità della polizia nigeriana contro i civili.
La rabbia si è diffusa sui social media dopo la comparsa di un video su un presunto omicidio nello stato meridionale del Delta, che le autorità hanno negato fosse reale.
Centinaia di giovani si sono riuniti a Ikeja, nel centro di Lagos, manifestando per il rispetto dei diritti umani e per una società più equa.
Il movimento di protesta era inizialmente rivolto alla Special Anti-Robbery Squad (SARS), ampiamente accusata di arresti illegali, torture e omicidi, poi diffuso alle altre forze di polizia.
La Commissione Nazionale per i diritti umani afferma di aver ricevuto più di 100 denunce di violazioni dei diritti da parte delle forze di sicurezza in 24 stati.
Con l’hashtag #EndSARS, utilizzato per la prima volta nel 2018, il mondo del web comprese diverse celebrità, hanno espresso sostegno al movimento nigeriano.
Guinea Conakry
Dopo 10 anni al potere, il presidente guineano 82enne Alpha Conde, si candida per un terzo mandato, sfidando decine di migliaia di manifestanti che hanno invaso le strade per cercare di fermarlo.
Conde, ex leader dell’opposizione, è accusato dai critici di autoritarismo. Intanto Amnesty International denuncia la dura repressione delle proteste nelle maggiori città della Guinea.
Le elezioni sono fissate per il 18 ottobre e Conde dovrà affrontare il nemico di lunga data e suo forte oppositore politico, Dalein Diallo.
Il 68enne è stato in prima linea nelle proteste contro il terzo mandato di Conde, che le forze di sicurezza hanno represso con mezzi illegali.
E’ una vecchia battaglia quella tra Conde e Diallo. Solo nel 2010, Conde salì alla presidenza dopo aver sconfitto Diallo durante il ballottaggio.
Il partito al potere Rally of the Guinean People (RPG), guidato da Conde, è ampiamente sostenuto dal popolo Malinke e l’Union of Democratic Forces of Guinea (UFDG) di Diallo, è appoggiato dal popolo fulani.
La scorsa settimana, le Nazioni Unite hanno espresso allarme per l’incitamento all’odio etnico in vista delle imminenti elezioni. Nena News
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