La nostra rubrica del sabato questa settimana si concentra sul tema della salute mentale nei quattro stati africani
di Federica Iezzi
Roma, 19 maggio 2018, Nena News –
Somalia
C’è un’esplosione di malattie mentali in Somalia e la comunità non ha modi formali per provvedere ai malati di mente. Centri privati con risorse insufficienti operano in gran parte senza controllo da parte delle autorità. L’accesso ai farmaci è limitato, le diagnosi sono spesso poco chiare e le attività sono quasi inesistenti. Le famiglie di solito pagano 100-150 dollari al mese per tenere i parenti nelle strutture psichiatriche private, il corrispettivo di un mese di stipendio medio.
L’immobilizzazione forzata dei pazienti è comune, così come lo è il confinamento senza consenso, pratiche secondo, Human Rights Watch che violano le norme internazionali che vietano i maltrattamenti. Molte persone sono male informate sui disturbi psicosociali, che sono ampiamente stigmatizzati nella cultura somala. C’è la convinzione che la malattia mentale non sia curabile. Così i pazienti perdono la loro libertà non solo a casa ma all’interno dell’intera comunità.
Attualmente le sfide del governo sono orientate verso il potenziamento dei servizi sanitari di base; il ministero della salute solo recentemente ha istituito un ufficio di salute mentale.
Sebbene non ci sono dati ufficiali sulla prevalenza dei disordini psicosociali in Somalia, uno studio condotto nel 2010 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che almeno una persona su tre ha avuto una qualche forma di malattia mentale, una cifra sostanzialmente più alta che in altri Paesi a basso reddito e devastati dalla guerra.
Camerun
La salute mentale non è ancora una priorità in Camerun. Tuttavia, il ruolo svolto da associazioni, ONG e comunità, coinvolti nella psichiatria e nella psicologia clinica, e la creazione di un dipartimento di psicologia nell’Università di Yaoundé negli anni ’90, hanno fornito un forte impulso al movimento per la salute mentale. Gli sforzi larvali dal 2015 sono considerevoli ma l’implementazione nella promozione, nelle risorse umane, nei finanziamenti e nella legislazione rimangono prioritari. L’integrazione dell’assistenza sanitaria mentale nell’assistenza sanitaria primaria è ancora lontana e nessuna strategia di educazione alla salute mentale è stata discussa ufficialmente dal governo Biya. Punto caldo rimane il reclutamento di professionisti della salute mentale per aumentare la forza lavoro, al momento scadente e insufficiente.
A fine 2016, il ministro della sanità pubblica Andre Mama Fouda ha convalidato una serie di documenti molto importanti che hanno gettato le basi per il sistema di salute mentale del Camerun: politiche e programmi di salute mentale, linee guida sul trattamento di alcuni disturbi mentali.
Sud Africa
E’ vero che un terzo dei sudafricani soffre di malattie mentali? Secondo il South African Anxiety and Depression Group (SADAG), più di 17 milioni di persone in Sud Africa soffrono di depressione, abuso di sostanze stupefacenti, ansia, disturbo bipolare e schizofrenia.
Lo studio SASH (South African Stress and Health) a cui fa riferimento il SADAG, fa parte di un’indagine sulla salute mentale mondiale che è stata avviata e finanziata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Lo studio si è concentrato sui disturbi mentali che erano noti per essere comuni, tra questi: i disturbi d’ansia, come il disturbo di panico e il disturbo da stress post-traumatico, i disturbi dell’umore, i disordini legati al controllo degli impulsi, nonché i disordini legati all’abuso di sostanze stupefacenti. Lo studio esclude i bambini e gli adolescenti con disabilità mentale. Non esiste valutazione sul disturbo da deficit di attenzione/iperattività e il disturbo ossessivo-compulsivo.
Il 30,3% della popolazione adulta del Sud-Africa soffrirebbe di qualche forma di disturbo mentale nel corso della vita. Il disturbo più comune è l’abuso di alcol, pari all’11,4%.
Nigeria
In Nigeria la salute mentale è un argomento di cui si parla ancora a bassa voce. Anche se il Federal Neuro-Psychiatric Hospital, della capitale Lagos, stima che 21 milioni di nigeriani soffrano di malattie mentali, escludendo i 30 milioni di casi non dichiarati.
“Un Paese in via di sviluppo, ti costringe ad ammalarti o sentirti malsano mentalmente o fisicamente” è quanto dichiarato dal Sund Mind Africa, una NGO che si occupa del reinserimento nella comunità di pazienti con malattie mentali.
Una delle tante sfide affrontate dai professionisti e dai volontari che si occupano di problemi di salute mentale in Nigeria è che spesso la malattia psichiatrica viene etichettata come un problema “occidentale”. Quando, al contrario, un Paese è alle prese con problemi di sopravvivenza, come povertà, l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria, i disturbi mentali sono facilmente classificabili come malattie dell’opulenza, rendendo difficile la ricerca di aiuto e di trattamento. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Nigeria è classificata al 30° posto per numero di suicidi tra i 183 Paesi del mondo. Sebbene esistano istituti di salute pubblica che offrono servizi di salute mentale, le statistiche mostrano che solo uno su 50, dei 7 milioni di nigeriani che vivono con la depressione, cerca un trattamento. Nena News
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