Nella consueta rubrica del sabato vi portiamo in Somalia, Sierra Leone, Kenya e Namibia, dove la Corte suprema dichiara incostituzionale l’ergastolo
di Federica Iezzi
Roma, 10 febbraio 2018, Nena News –
Somalia
Le autorità della repubblica autonoma del Somaliland hanno emesso una fatwa religiosa che vieta la pratica della mutilazione genitale femminile, promettendo punizioni per i trasgressori. La fatwa pubblicata dal Ministero degli Affari religiosi consente alle vittime delle di ricevere un risarcimento.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la pratica è la maggior causa di emorragie e infezioni dell’apparato genitale femminile, problemi di minzione e complicazioni alla gravidanza.
La Somalia è tra i paesi in cui la Mgf è più diffusa. L’organizzazione internazionale riferisce che circa il 98% delle donne somale di età compresa tra 15 e 49 anni hanno subito la procedura. La fatwa arriva meno di un mese dopo l’approvazione da parte del parlamento del Somaliland di una legge che criminalizza lo stupro e richiede pene detentive per i condannati.
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Sierra Leone
Anche in Sierra Leone sono iniziate le campagne elettorali per le prossime elezioni generali. Si voterà, agli inizi di marzo, per il presidente e per un nuovo assetto di legislatori.
Dopo dieci anni, Ernest Bai Koroma del partito All People’s Congress (Apc), lascia la presidenza. I due candidati principali che puntano alla presidenza sono il Ministro degli Esteri dell’Apc, Samura Camara, e l’ex leader della giunta, Julius Maada Bio, diventato leader del principale partito dell’opposizione, il Sierra Leone Peoples Party (Slpp).
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Kenya
Il governo di Uhuru Kenyatta è ufficialmente incapace di raggiungere il popolo che spalleggia Raila Odinga, per cui continuerebbe a prendere di mira attori dell’opposizione.
Il giuramento di Odinga, tenutosi a Uhuru Park a fine gennaio, come ‘presidente del popolo’ non mette in discussione la legittimità dell’elezione del presidente Uhuru Kenyatta. Tuju, un candidato al gabinetto senza portafoglio, ha accusato Odinga di dirigere episodi di violenza in alcune parti del Paese per il proprio tornaconto.
La maggior parte delle persone che partecipano ai raduni organizzati dall’opposizione proverrebbero dalla comunità etnica di Odinga. Il leader avrebbe ancora ribadito la sua richiesta di nuove elezioni entro il prossimo agosto.
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Namibia
La Corte Suprema della Namibia ha dichiarato incostituzionali tutti i termini di carcere che lasciano i trasgressori senza una reale possibilità di essere rilasciati. Secondo il giudice Smuts “equivarrebbero a punizioni crudeli, degradanti e disumane”. Ha aggiunto che tali sentenze violano la dignità umana dei diritti costituzionali del prigioniero.
Il caso specifico che ha fatto nascere la sentenza ha coinvolto quattro condannati per omicidio, imprigionati per oltre 60 anni nel 2002, dall’Alta Corte nella capitale Windhoek.
Secondo l’attuale legge namibiana, chiunque sia condannato all’ergastolo dopo l’agosto 1999, potrebbe essere considerato idoneo per il rilascio in libertà vigilata. Nena News
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