La nostra rubrica del sabato sul continente africano vi porta anche in Sudan dove migliaia di persone hanno chiesto alle nuove autorità del Paese di sciogliere il partito del deposto leader Omar al-Bashir
di Federica Iezzi
Roma, 26 ottobre 2019, Nena News –
Botswana
Aperti i sondaggi in Botswana, mentre la nazione dell’Africa meridionale deve affrontare quelle che si prevede siano le elezioni più strette della storia.
Il Botswana Democratic Party, partito al potere nel Paese, e il presidente Mokgweetsi Masisi hanno presentato una sfida sorprendente dopo che l’ex presidente Ian Khama si è staccato dalle forze al potere e ha annunciato il suo sostegno alla coalizione di opposizione Umbrella for Democratic Change.
Masisi è noto per la lotta alla corruzione e alla riduzione della burocrazia per le piccole imprese.
Circa 931.000 dei 2,2 milioni di persone del Paese sono registrati per votare alle elezioni parlamentari e locali.
Il Botswana Democratic Party, l’Umbrella for Democratic Change e due partiti minori si contenderanno 57 seggi in parlamento.
Khama è uscito dal Botswana Democratic Party lo scorso maggio dopo aver accusato il presidente Masisi, il suo vice fino allo scorso anno, di autocrazia.
Khama ha scelto Masisi come suo successore quando si è dimesso lo scorso anno dopo due mandati in carica nel Paese.
Se il Botswana Democratic Party venisse superato dall’Umbrella for Democratic Change, sarebbe la prima volta che il Botswana, vede un cambio di governo in 53 anni.
Guinea Conakry
Un tribunale della Guinea Conakry ha rinviato le pene detentive a cinque leader dell’opposizione e della società civile per l’organizzazione di proteste contro un possibile cambiamento nella costituzione che consentirebbe al presidente Alpha Conde di cercare un terzo mandato.
Abdourahmane Sanoh, ex ministro del governo e organizzatore delle manifestazioni non autorizzate della scorsa settimana, è stato condannato a un anno di reclusione per incitamento alla disobbedienza civile.
Anche alcuni membri del National Front for the Defence of the Constitution, coalizione di politici e attivisti contrari al cambiamento costituzionale, hanno ricevuto una condanna dalla corte nella capitale.
Amnesty International ha criticato la sentenza della corte, asserendo che nessuno dovrebbe essere detenuto per aver organizzato o portato avanti una manifestazione pacifica. La condanna dei leader della società civile mostra il desiderio delle autorità guineane di schiacciare tutte le forme di dissenso.
Durante le proteste della scorsa settimana a Conakry e nelle roccaforti settentrionali dell’opposizione, la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti, provocando una dozzina di morti e centinaia di feriti.
La prima vittoria elettorale di Conde nel 2010 ha suscitato enormi speranze per il progresso democratico in Guinea dopo due anni di governo militare e quasi un quarto di secolo sotto il regime dittatoriale di Lansana Conte.
Sudan
Migliaia di sudanesi si sono radunati nella capitale Khartoum e in diverse città come Madani, Al-Obeid, Port Sudan e nella città di Zalinge nel Darfur, sollecitando le nuove autorità del Paese a sciogliere l’ex partito al potere del deposto leader Omar al-Bashir.
Al seguito del Sudan’s umbrella protest movement e dall’Alliance for Freedom and Change, organizzatori delle manifestazioni di protesta, la popolazione in piazza ha espresso il proprio sostegno per le nuove autorità incaricate della transizione del Paese verso il processo democratico.
L’attuale governo di transizione del Sudan è salito al potere dopo una campagna di disordini di massa, che alla fine ha portato i militari a rovesciare al-Bashir. Le proteste erano scoppiate contro il suo governo nel dicembre 2018 e si sono rapidamente trasformate in un movimento nazionale che alla fine ha portato alla sua rimozione. Il Paese è ora governato da un’amministrazione militare-civile congiunta, che deve percorrere il percorso delicato verso nuove elezioni democratiche in poco più di tre anni.
Attualmente al-Bashir è detenuto in una prigione a Khartoum ed è sotto processo con l’accusa di corruzione, insieme a funzionari del suo governo e membri del partito.
Intanto la scorsa settimana, il governo sudanese ha accettato di concedere aiuti umanitari a zone del Paese devastate dalla guerra e ha rinnovato un patto di cessate il fuoco con i principali gruppi ribelli durante gli ultimi colloqui di pace, tenuti a Juba, in Sud Sudan. Nena News
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