La nostra rubrica sul continente africano vi porta anche in Sud Sudan dove Amnesty International denuncia una nuova ondata di repressione e nel Madagascar devastato dalla siccità
di Federica Iezzi
Roma, 11 settembre 2021, Nena News –
Guinea Conakry
Le forze speciali militari guineane, guidate dal tenente colonnello Mamady Doumbouya, hanno preso il potere con un colpo di stato, rovesciando il governo decennale di Alpha Condé.
I militari hanno promesso di cambiare la struttura politica del paese dell’Africa occidentale che detiene le più grandi riserve di bauxite del mondo, minerale utilizzato per produrre alluminio.
Ai funzionari del governo guineano è stato vietato di lasciare il Paese fino a nuovo avviso, anche se le frontiere risultano aperte, e il coprifuoco imposto nelle aree minerarie è stato revocato. Atti doverosi per rassicurare sia gli attori internazionali, che hanno immediatamente condannato il colpo di stato, sia la popolazione guineana. L’ottimismo con cui Condé è stato eletto al potere nel 2010 è completamente svanito.
Il colpo di stato ha incontrato la condanna di alcuni dei più forti alleati della Guinea. Queste azioni potrebbero limitare la capacità degli Stati Uniti e degli altri partner internazionali della Guinea di sostenere il Paese. Le Nazioni Unite hanno rapidamente contestato l’accaduto, l’Unione Africana ha minacciato dure sanzioni e la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) ha sospeso l’adesione della Guinea fino al ripristino di un ordine costituzionale. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dichiarato che la violenza e le misure extra-costituzionali potrebbero erodere le prospettive di stabilità e prosperità della Guinea.
Intanto il traffico è ripreso nella capitale guineana, Conakry, dopo i pesanti colpi di arma da fuoco durante i combattimenti tra le forze speciali e i l’esercito fedele a Condé.
Doumbouya ha dichiarato che la povertà e la corruzione endemica hanno spinto le sue forze a rimuovere Condé dall’incarico e ha subito parlato di un governo di unità nazionale.
Sud Sudan
‘Preoccupante nuova ondata di repressione in Sud Sudan’ – E’ quanto dichiarato nell’ultimo report da Amnesty International.
Arresti arbitrari di numerosi attivisti, giornalisti e dipendenti di organizzazioni no-profit hanno segnato le ultime settimane di un Paese fermo in una instabilità politica cronica.
Rappresentanti di gruppi in difesa dei diritti umani hanno ricevuto segnalazioni e hanno subito vessazioni.
La recente repressione appare la conseguenza a una dichiarazione del gruppo People’s Coalition for Civil Action (PCCA), ampia coalizione di attivisti, accademici, avvocati ed ex funzionari di governo, che chiedeva una rivolta pubblica pacifica, in sostegno della libertà di informazione e di espressione.
Forze di sicurezza pesantemente armate sono state dispiegate per monitorare le strade delle principali città alla ricerca di qualsiasi segno di opposizione. E le autorità sud-sudanesi hanno prontamente chiuso una stazione radio e un think-tank in relazione alle proteste.
In una dichiarazione congiunta Stati Uniti, Unione Europea, Gran Bretagna e Norvegia hanno esortato il governo del Sud Sudan a proteggere i diritti fondamentali dei cittadini.
Madagascar
Quattro anni di siccità, una delle prime carestie al mondo causate dal cambiamento climatico, persone costrette a mangiare locuste, foglie selvatiche e frutti di cactus per sopravvivere. E’ il quadro odierno del Madagascar.
Il Paese è stato a lungo tormentato da siccità e inondazioni, che negli ultimi anni hanno spinto almeno 30.000 persone al livello cinque di carestia, il maggiore di insicurezza alimentare secondo gli standard internazionali.
Secondo il World Food Programme più di un milione di persone nel Paese sta vivendo una qualche forma di grave insicurezza alimentare
Gli effetti della siccità hanno anche portato a perdite agricole fino al 60% nelle province più popolate. E la situazione è stata ulteriormente aggravata dalla pandemia legata al virus SARS-CoV-2.
Il Madagascar produce lo 0,01% delle emissioni annuali di carbonio del mondo, ma sta subendo alcuni degli effetti peggiori, con piogge torrenziali, siccità e raccolti sempre più inadeguati.
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