La nostra consueta rubrica del sabato vi porta anche in Zimbabwe dove il governo ha criticato la decisione della Casa Bianca di estendere le sanzioni contro i membri dell’esecutivo per violazione dei diritti umani
di Federica Iezzi
Roma, 4 aprile 2020, Nena News –
Zimbabwe
Il governo Mnangagwa ha dichiarato perplessità sulla decisione sconcertante della Casa Bianca di estendere le sanzioni contro i membri del governo del Paese sudafricano per violazione dei diritti umani.
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni, comprese restrizioni finanziarie e di viaggio, nel 2003 contro l’allora presidente Robert Mugabe, membri della sua cerchia interna e compagnie statali per violazioni dei diritti e elezioni truccate.
La Casa Bianca ha dichiarato che, in seguito alla rimozione di Mugabe nel novembre 2017 e alle elezioni generali del luglio 2018, lo Zimbabwe ha avuto ampie opportunità di attuare riforme e aprire le porte a una maggiore cooperazione con gli Stati Uniti. E l’attuale amministrazione del presidente Emmerson Mnangagwa deve ancora segnalare una volontà politica credibile per attuare tali riforme.
Il governo dello Zimbabwe ha probabilmente accelerato la sua persecuzione nei confronti della critica e della cattiva gestione economica nell’ultimo anno, durante il quale le forze di sicurezza hanno condotto omicidi extragiudiziali, stupri e presunti rapimenti di numerosi dissidenti.
Lo scorso novembre, Hilal Elver, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all’alimentazione, ha suggerito sanzioni economiche a Stati Uniti e Unione Europea contro funzionari ed entità legati al partito al governo dello Zimbabwe per presunti abusi. Elver ha affermato che il 60% della popolazione dello Zimbabwe, circa 14 milioni di persone, è considerata insicura dal punto di vista alimentare.
Uganda
La polizia ugandese ha arrestato Henry Tumukunde, generale in pensione futuro candidato alla presidenza, per sospetto tradimento.
La polizia ha dichiarato che Tumukunde, ex alleato del presidente di lunga data Yoweri Museveni ed ex ministro della sicurezza, è stato accusato di reclutare il sostegno del Rwanda per sostenerlo nel rimuovere l’attuale leadership.
Le relazioni tra Uganda e Rwanda sono rimaste tese per più di un anno a causa delle accuse di sostenersi a vicenda con i dissidenti.
L’Uganda dovrebbe tenere le nuove elezioni presidenziali all’inizio del prossimo anno.
Museveni, che è al potere dal 1986, è appoggiato dal partito al potere, il Movimento di Resistenza Nazionale, per candidarsi alla rielezione.
Il presidente è stato accusato dai critici del governo e dagli attivisti per i diritti umani di usare tattiche tra cui le intimidazioni da parte delle forze di sicurezza per mantenere la presa sul potere.
Uno dei suoi avversari sarà Bobi Wine, pop star ugandese e membro del Parlamento la cui ampia base di supporto tra i giovani ha alimentato la preoccupazione nel partito al governo e provocato una repressione a danno dei suoi sostenitori.
Repubblica Democratica del Congo
All’inizio di gennaio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha annunciato che il numero di persone colpite dalla recente epidemia di morbillo nella Repubblica Democratica del Congo ha superato i 6.000 casi.
Ha aggiunto che l’infezione, che ha contagiato più di 310.000 persone dall’inizio del 2019, è la più grande e la più rapida al mondo. Secondo i dati di Medici Senza Frontiere, tre quarti dei decessi è riferibile a bambini.
Secondo l’OMS, circa l’86% dei bambini nel mondo ha ricevuto una dose di vaccino contro il morbillo entro il loro primo anno di vita. Di conseguenza, il numero di decessi per morbillo in tutto il mondo è diminuito del circa l’80% tra il 2000 e il 2017.
L’epidemia di morbillo sta devastando la Repubblica Democratica del Congo dal 2018. Questo pericoloso ritardo è stato in parte il risultato di un vuoto di potere politico post-elettorale nel Paese.
Da quando il nuovo presidente Felix Tshisekedi è entrato in carica all’inizio del 2019, dopo un’elezione controversa, ha iniziato a delineare le riforme politiche e le innovazioni di governance in vari settori e province.
Con il supporto di agenzie umanitarie, il governo del Paese ha vaccinato più di 18 milioni di bambini al di sotto dei cinque anni nel 2019. Tuttavia, in alcune aree, la copertura vaccinale di routine rimane bassa.
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