La Fifa si riunisce oggi e domani. Prenderà in esame la richiesta palestinese di divieto ai club israeliani di giocare negli stadi degli insediamenti coloniali costruiti in violazione della legge internazionale nella Cisgiordania occupata
Due giorni fa a Maale Adumim,. La polizia ferma i piccoli calciatori palestinesi
AGGIORNAMENTO
Il presidente della Federazione calcio palestinese Jibril Rajoub ha comunicato che si rivolgerà al Tribunale arbitrale dello sport (Tas) se la Fifa non prenderà provvedimenti “per fermare le attività dei club sportivi” israeliani “nei Territori Occupati Palestinesi nel 1967″.
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della redazione
Gerusalemme, 13 ottobre 2016, Nena News - Il conflitto israelo-palestinese passa di nuovo per la Fifa. L’anno scorso, durante l’assemblea dell’organo di governo del calcio mondiale, al centro dell’attenzione c’era la richiesta di sospensione di Israele per le sue politiche restrittive dei movimenti e dei diritti dei calciatori palestinesi. La disputa, che era andata avanti per mesi, fu risolta con un compromesso tra le parti accettato dal capo della federazione calcio della Palestina, Jibril Rajoub, duramente contestato dall’opinione pubblica palestinese che lo definì un “tradimento”.
La Fifa si riunisce di nuovo oggi e domani e sul tavolo c’è un’altra richiesta palestinese: il divieto ai club israeliani di giocare negli stadi delle colonie ebraiche costruite in violazione della legge internazionale nella Cisgiordania sotto occupazione militare. I palestinesi chiedono al presidente Gianni Infantino di far valere lo statuto della Fifa che vieta a un membro di giocare nel territorio di un’altra federazione senza il suo consenso.
Il riferimento è ai club di sei colonie dove peraltro i calciatori palestinesi non possono neanche entrare. Israele nega ogni discriminazione e accusa i palestinesi di attuare una sorta di “Intifada del pallone”. Due giorni fa però una ventina di ragazzini palestinesi, provenienti dal villaggio di Douma e dall’insediamento beduini di Jahalin, accompagnati dai genitori e dall’allenatore, si sono presentati all’ingresso della colonia di Maale Adumim (a est di Gerusalemme) con l’intenzione di allenarsi sul campo di calcio locale. “La polizia ci ha fermati ed allontanati – ha raccontato Fadi Quran, un attivista palestinese presente – schierando gli agenti in assetto antisommossa e pronti ad intervenire”.
Infantino sa di avere tra le mani una patata bollente e che rischia di scottarsi. Il mese scorso 66 parlamentari europei gli hanno inviato una lettera in cui chiedono che i team delle colonie siano spostati in Israele. Human Right Watch da parte sua, con un recente rapporto, ha denunciato il ruolo che anche nello sport e nel calcio in particolare, svolgono i coloni israeliani a danni dei diritti dei palestinesi.
La decisione di Infantino è attesa tra oggi e domani. Intanto la Fifa fa sapere che “continuerà gli sforzi per promuovere relazioni amichevoli tra i Paesi membri”. Nena News