Dal 16 al 19 ottobre il Primo Festival Internazionale Palestine Comics. Una quattro giorni di mostre, incontri e workshop di fumetto nei Territori Occupati.
di Oliva Vecellio
Roma, 15 ottobre 2014, Nena News – “La Palestina è una striscia” è uno slogan coniato qualche anno fa da Samir Harb, tra gli artisti palestinesi esposti al Palestine Comics, il primo festival internazionale di fumetti dei Territori Occupati. E come dargli torto quando tutti conosciamo i lavori su Gaza e la Palestina di Joe Sacco o Handala, il personaggio sempre di spalle creato dal palestinese Naji al-Ali, solo per citare dei lavori imprescindibili, tradotti in italiano. Classe 1981, architetto di formazione, anche Harb esplora col proprio disegno il processo di trasformazione e occupazione della geografia palestinese.
Alcuni suoi lavori saranno esposti, da giovedì 16 a domenica 19 ottobre, assieme a quelli di altri fumettisti palestinesi ed internazionali presso lo Yabous Cultural Centre di Gerusalemme, organizzatore del primo Palestine Comics in collaborazione con lo Studio Zan e il gruppo NewPal.
Tra le firme presenti brilla il nome di Guy Delisle, vincitore del rinomato Premio Miglior Album al Festival internazionale di Angoulême nel 2012 con Cronache di Gerusalemme, un reportage a fumetti su un anno di vita quotidiana nella capitale dei tre monoteismi, cadenzata da tensione, checkpoint, pannolini, esercito, insegnanti, contraddizioni, ma anche speranza. Altro fumettista premiato ad Angoulême (nel 2006, con Amianto, cronaca di un crimine sociale) e presente al Palestine Comics è Albert Drandov, esponente di un fumetto investigativo che aspira a un ruolo politico e sociale. Come Delisle e Drandov, anche il giovane autore Maximilien Le Roy rappresenta la scuola del graphic journalism; ispiratore dell’opera collettiva “Gaza, un pavé dans la mer”, nel 2010 pubblica “Saltare il muro” in cui racconta attraverso il personaggio di Mahmoud Abu Srour la storia di tanti ragazzi palestinesi, coi loro sogni e le loro storie d’amore, ma prigionieri nel proprio paese.
Oltre ai fumettisti internazionali, lo Yabous Cultural Centre ospiterà le tavole di Amer Shomali, artista a tutto tondo – ha realizzato animazioni, poster, sculture e anche un film, Wanted 18 – sempre attento a riconnettere i propri lavori al contesto storico palestinese; Basel Naser, disegnatore di animazioni per oltre 5 anni in California e tra i fondatori dello Studio Zan; Baha Boukari, fumettista dal 1964, tra gli autori della testata Al-Ayyam; Mohammed Saba’neh, rilasciato l’anno scorso dopo mesi di detenzione nelle carceri israeliane e vincitore a dicembre del terzo posto all’Arab Cartoon Contest-Round Two organizzato dall’editore Dar Al Sharq col Ministero della Cultura del Qatar; Khalil Abu Arafeh, nato in Israele, anch’egli imprigionato più volte per via del suo impegno politico, si firma Ghassan; Yara Bamieh, illustratrice e designer dal tratto raffinato; Osama Nazzal, artista che ha tapezzato Ramallah di segnali stradali che vietano armi, coloni e carri armati.
In cartellone, giovedi 16 alle 19 a Betlemme, il concerto della band emergente Bil3aX, un incontro originale tra oud, flauto, basso, chitarra e batteria, i cui testi escono in buona parte dalla penna del fumettista Amer Shomali. Il live sigilla una giornata che vede il vernissage della rassegna a Gerusalemme alle 11 e a Betlemme alle 17. Tra le location degli appuntamenti successivi anche il campo profughi Aida.
“Uno dei nostri obiettivi principali – racconta Rania Elias, direttrice di Yabous – è far conoscere al pubblico palestinese l’arte del fumetto e le sue declinazioni nei vari paesi del mondo e nelle diverse scuole, oltre a favorire gli scambi tra artisti palestinesi ed internazionali”. Il programma completo è consultabile sul sito dello Yabous Culturale Centre. Nena News