Attraverso lo stile narrativo autobiografico, la nota regista e fumettista iraniana ricostruisce la sua vicenda personale e la colloca entro un frame interpretativo di significati facilmente riconoscibili dai suoi lettori. Persepolis, il suo romanzo a fumetti, è la sintesi tra l’immaginario legato ad un luogo e la situazione concreta vissuta dai suoi abitanti
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 11 settembre 2017, Nena News – Marjane Satrapi, regista e fumettista iraniana, appartiene alla comunità di artisti visivi che, coniugando l’esperienza letteraria all’informazione, concorrono, attraverso i loro lavori, a spiegare la complessità del reale. Persepolis, romanzo a fumetti, è la sintesi tra l’immaginario legato ad un luogo e la situazione concreta vissuta dai suoi abitanti. È in questa ottica di intreccio e confluenze che il genere del romanzo grafico contemporaneo va esaminato e compreso.
All’esplosione della “Primavera araba”, a partire dalla fine del 2010, fanno eco, in maniera indissolubile, i linguaggi artistici sorti in Nord Africa e in Medio Oriente. Volendo ammettere che, l’arte ha un ruolo centrale nel processo di diffusione e consolidamento di cambiamenti nella mentalità dominante, la storia contemporanea dei Paesi arabi insegna che la pratica artistica poggia e alimenta un immaginario collettivo, politico e culturale, che struttura i termini entro i quali definire le dinamiche socio-politiche, interpretate da esperienze artistiche da parte di gruppi o individui singoli, che risiedono nei Paesi in cui si dipana la protesta. Tra le espressioni artistiche che hanno contribuito a formare l’immaginario associato ad alcuni Paesi, vi è il romanzo grafico o romanzo a fumetti, un genere specifico della letteratura fumettistica che tenta una riformulazione della percezione di un’area del mondo caratterizzata da accesa dinamicità e disequilibrio sociale.
Il linguaggio delle arti visive costituisce una risorsa in grado di fotografare questioni sociali rilevanti, attinenti l’identità e il singolo. La sua funzione è rafforzata dalle nuove tecnologie, la rete in particolare, che facilitano l’incontro tra persone che vivono in continenti diversi, in Paesi dotati di ordinamenti opposti, in cui le libertà sono minate. Qualunque forma di scambio comunicativo con l’Altro, rappresenta un momento di crescita e riflessione sulla realtà sperimentata e osservabile. In corrispondenza di tale incontro/confronto, l’arte si carica di significato politico e, il prodotto artistico, si configura come un riflesso del presente; nello specifico, il romanzo a fumetti tende a rappresentare e a comunicare scenari contemporanei.
Il fumettista muove dal bisogno di costruire storie, scegliendo le parole giuste da combinare alla parte grafica. Azione interpretativa, finalizzata a raccontare ciò che l’illustratore vede, l’arte visiva, nata dalle spinte “rivoluzionarie”, è arte politica – di protesta – che mette al centro la soggettività. Il legame che intercorre tra la realtà presentata dal genere fumettistico e l’immaginario, forma il presupposto d’analisi del prodotto artistico/creativo, arricchito dalla componente politica e sociale.
La tendenza stilistica emersa è di trasformare l’illustrazione e il testo verbale in un documento narrativo-visivo con un focus su quello che accade nelle piazze mediorientali. A predominare, è il concetto di riappropriazione dello spazio a partire dalle iniziative che lo trasformano in protagonista. Intanto, la scelta della tecnica narrativa, da parte dell’autore/autrice, ricade sull’autobiografia: chiave immediata di conoscenza dei fatti, narrati in prima persona a scopo informativo.
Marjane Satrapi, sintesi delle posizioni espresse, si colloca tra le autrici della letteratura fumettistica. Nasce a Rasht, in Iran, ma vive a Parigi, dove lavora come regista e illustratrice. È tra le ideatrici del romanzo a fumetti, di tipo storico-culturale-autobiografico. Tra le sue opere più popolari v’è Persepolis, comics in lingua francese, tradotto e pubblicato in Italia da Rizzoli Lizard Edizioni (Milano, 2002). Sceglie, per la sua opera la scrittura autobiografica, arricchita e completata da immagini.
Attraverso lo stile narrativo autobiografico, Marjane Satrapi ricostruisce la sua vicenda personale e la colloca entro un frame interpretativo di significati facilmente riconoscibili dai suoi lettori , indispensabile a creare identificazione in virtù della comunanza di valori.
Il contenuto della pagina del fumetto racchiude illustrazioni che incontrano e fissano stati d’animo, ricordi, impressioni, sentimenti, i quali, sebbene siano espressioni della rappresentatività dell’artista, sono comuni e condivisi dalla collettività, e da questa riconosciuti e decodificati – pur trattandosi di un’opera autobiografica. Il linguaggio creativo di Marjane Satrapi si identifica con una comicità incisiva e dissacrante, che lascia il lettore attònito. Mentre la riproduzione “visiva” ha in sé una capacità liberatoria di sentimenti ed emozioni negative. Nena News