Secondo gli ultimi dati del Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV, sono 230.000 le persone che vivono con l’HIV nei 21 paesi del Medio Oriente e del Nord Africa. Questi tassi di nuove infezioni sono in proporzione i più alti nel mondo.
di Federica Iezzi
Roma, 3 dicembre 2014, Nena News – L’epidemia di AIDS è in allarmante aumento in Medio Oriente, a livelli che in proporzione alla popolazione residente sono i più alti del mondo. Nel 2013, in Medio Oriente e Nord Africa 15.000 persone, contagiate dall’HIV, hanno perso la vita. Un aumento del 66% rispetto ai dati del 2005. Questi dati sono stati riferiti da UNAIDS, in occasione della giornata internazionale della lotta all’Aids.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, oggi 35 milioni di persone convivono con l’AIDS. Dal 2011, ridotte le nuove infezioni da HIV del 38%. Più di un milione di neonati, sono rimasti sieropositivi, senza sviluppare l’AIDS, per la costante fornitura di farmaci antiretrovirali essenziali.
Durante la giornata mondiale contro l’AIDS, è stato annunciato che 13 milioni di persone sono in grado di accedere ai farmaci antiretrovirali, preziosa arma per combattere la battaglia contro il virus da immunodeficienza acquisita.
Ma ancora troppe persone non hanno accesso a servizi completi di trattamento e prevenzione. “Close the gap” è la campagna lanciata quest’anno dall’UNAIDS, con l’obiettivo audace di arginare l’infezione da HIV entro il 2030.
L’obbedienza all’Islam è stata per anni vista come migliore protezione all’epidemia in Medio Oriente. Epidemia concentrata su alcune categorie di uomini, dalla condotta e dalle pratiche socialmente e religiosamente intollerabili. Per cui se da un lato, in questi Paesi, il Ministero della Salute tenta di impegnarsi a non lasciare in ombra questa fetta di popolazione, dall’altro tutti cercano l’anonimato perchè, per le regole del Ministero degli Interni, si rischia la prigione.
Per Siria, Libano e Iraq, non si ha alcuna stima né dei tassi di incidenza e prevalenza della malattia, né dei nuovi contagi, né del numero effettivo di persone che ricevono un trattamento. La nuova inclinazione vede il virus dell’AIDS migrare assieme al flussi di profughi, tra Paesi limitrofi.
La terapia antiretrovirale nei Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa è disponibile solo per il 20% della popolazione.
Tunisia, Marocco, Libano e Algeria hanno iniziato dure e concrete campagne di sensibilizzazione e difesa dei diritti dei pazienti.
In Medio Oriente, solo l’11% dei bambini con l’AIDS ha accesso alle cure. Eccezione di Gibuti e Marocco, che forniscono assistenza al 20-40% di bambini malati.
Il vero flagello è proprio questo. Bambini malati di AIDS rimasti orfani. Si stima che 17,8 milioni di bambini sono orfani a causa dell’AIDS. Di questi, circa 15 milioni vive tra Africa e Medio Oriente.
Nel corso dell’ultimo decennio, la percentuale di bambini orfani a causa dell’AIDS è passata dal 3,5% al 32%. E i numeri sono destinati a crescere. Senza supporto familiare e programmi di cura e protezione, la vita di strada è la soluzione per molti orfani. Crollano i tassi di istruzione a causa dell’emarginazione. E spesso il futuro è quello degli abusi, dello sfruttamento e dei traumi psicologici.Nena News