della redazione
Roma, 22 marzo 2021, Nena News – Mercoledì 24 marzo, dalle 15 alle 18, si svolgerà su Zoom il Forum degli Enti Locali per la cooperazione internazionale in Palestina e che tratterà “Il ruolo degli enti locali per la localizzazione dell’Agenda 2030. Esperienze e prospettive future di cooperazione in Palestina”.
L’evento rappresenterà l’occasione per condividere l’esperienza dei progetti promossi dagli enti locali italiani in Palestina, tra cui “Bee The Change” e, dall’altro, per condividere le future prospettive della cooperazione tra territori. Bee The Change (Rafforzamento del settore apistico e sostegno alla filiera delle piante aromatiche e officinali per lo sviluppo socio-economico della Palestina) è partito nell’aprile 2018, in Cisgiordania, realizzato da Felcos Umbria e finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo e dalla Regione Umbria. A questo link potrete “visitare” il progetto tramite foto, video e articoli: www.beethechange.it.
Per registrarsi al Forum: https://zoom.us/webinar/register/WN_nBrZSoGBSjKv5SVO_rRF1A
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Per l’occasione abbiamo discusso con la vice direttrice di Felcos Umbria, Lucia Maddoli. Potete ascoltare qui l’intervista. A seguire un breve estratto.
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Il progetto Bee the change
Un progetto si era posto l’obiettivo di fornire nuove opportunità di reddito e lavoro a giovani e donne nell’area di Jenin e Ramallah, in due settori che puntano sulla sostenibilità e che sono legati al territorio palestinese, l’apicoltura e la filiera delle piante officinali e aromatiche, coinvolgendo gli enti locali palestinesi come attori di sviluppo locale.
Nel primo caso, l’apicoltura, abbiamo lanciato un corso di formazione per nuovi apicoltori, riuscendo ad appassionare 60 giovani, di cui la metà donne, che hanno potuto esplorare questa opportunità di lavoro. l’apicoltura non solo offre opportunità di reddito ma è anche un’attività importantissimo per la tutela della biodiversità.
Inoltre abbiamo svolto corsi di qualità del miele per circa 80 apicoltori palestinesi. Infine sono stati messi in piedi due centri di assistenza tecnica, uno nell’area di Ramallah e uno in quella di Jenin, per la lavorazione, il packaging e la vendita dei mieli.
Nel secondo caso, le piante aromatiche e officiali, l’associazione di donne Aowa ha avviato nuove coltivazioni di menta, salvia e lavanda che ora ammontano a circa due ettari, dalle quali riescono a estrarre oli essenziali grazie a un laboratorio precedentemente avviato dove le donne producono, oltre agli oli, anche saponi. Sono state realizzate nuove ricette, tra cui il sapone al miele in sinergia con il progetto di cui abbiamo parlato prima. Questi saponi arriveranno a breve, questa primavera, in Italia, Francia e Belgio: potranno essere acquistate nelle botteghe del mercato equo e solidale.
Il ruolo degli enti locali palestinesi e italiani
Questo approccio territoriale per noi è importante: gli enti locali possono avere un ruolo di traino per lo sviluppo locale, sostenibile e inclusivo agendo in sinergia con gli attori del territorio. In Palestina abbiamo coinvolto i comuni dell’area di Jenin rendendoli partecipi dell’attività: sono stati proprio i comuni a mettere a disposizione delle donne di Aowa i terreni per la coltivazione delle piante aromatiche e officinali. È un modo sia di presidiare e difendere una terra dal rischio di confisca e occupazione da parte dell’esercito israeliano sia di riconvertire terreni dedicati per lo più alla coltivazione del tabacco.
Abbiamo poi messo in contatto Apla, l’associazione nazionale dei comuni palestinesi, con la nostra Anci Umbria, un dialogo che si è esplicitato in un ciclo di seminari dal titolo “Cosa abbiamo in comune”, uno scambio di buone pratiche su come un ente locale può sostenere processi di sviluppo sostenibile e di valorizzazione dei prodotti tipici locali.
Le difficoltà
Non è stato semplice lavorare durante una pandemia, abbiamo dovuto chiedere un’estensione del progetto che si concluderà con 12 mesi di ritardo. Le attività in Palestina hanno subito un rallentamento, in particolare la perdita di un raccolto di menta, ma abbiamo individuato nuovi modi per lavorare a distanza. Aowa ci ha però chiesto di utilizzare una parte dei fondi a disposizione per un “progetto nel progetto”: individuare 50 donne beneficiarie, che sono poi diventate 80, per sostenerle nell’apertura di piccoli orti domestici per soddisfare i bisogni familiari e nella formazione agronomica.
Prospettive future
Chiediamo e speriamo che il governo italiano metta più risorse nella cooperazione internazionale e anche nel sostegno agli enti territoriali, perché il loro ruolo è fondamentale in sinergia con altri attori per la realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030. Se non si parte dalle politiche locali e dagli atteggiamenti locali, è difficile raggiuntere questi obiettivi entro il 2030. Il Forum di mercoledì 24 sarà un’occasione per restituire i risultati del lavoro di questi anni e per ascoltare la voce degli enti locali palestinesi sulle loro aspettative e, nella sua seconda parte, nella tavola rotonda vorremmo sentire dai principali donor quali sono le loro priorità per i prossimi anni per dare un futuro alla cooperazione. Nena News