Nei giorni scorsi sono riprese in Libano, soprattutto nel nord del Paese, le manifestazioni popolari contro corruzione, crisi economica e carovita, che avevano occupato le strade di Beirut e di altre città nei mesi scorsi prima della pandemia di coronavirus. Sulle ragioni di queste rinnovate proteste, l’atteggiamento dei partiti politici, l’azione del governo del premier Hassan Diab e la possibile evoluzione della crisi, abbiamo intervistato Chiara Calabrese, da anni in Libano, ricercatrice all’Ecole des hautes études en sciences sociales à Parigi. Le sue ricerche si concentrano sul movimento Hezbollah, l’Islam politico sciita e la guerra in Siria. Ha pubblicato “Militer Au Hezbollah. Ethnographie d’un engagement dans la banlieue sud de Beyrouth”, Karthala /Ifpo, 2016.
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