Già in crisi economica e attraversato da proteste sociali, il regno hashemita rischia il collasso se l’emergenza sanitaria e le misure di contenimento dell’epidemia varate dal governo dovessero continuare ancora per mesi. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Fullone, giovane imprenditore che da anni lavora ad Amman
della redazione
Roma, 10 aprile 2020, Nena News – I riflessi del coronavirus si prevedono devastanti per tutte le economie del Medio oriente. A maggior ragione per la Giordania, uno dei Paesi della regione privi delle risorse petrolifere che hanno fatto la ricchezza delle monarchie del Golfo che in questa fase di crisi possono contare su enormi riserve di valuta e importanti investimenti finanziari.
Già in crisi economica e attraversato da proteste sociali, il regno hashemita rischia il collasso se l’emergenza sanitaria e le misure di contenimento dell’epidemia varate dal governo dovessero continuare ancora per mesi.
Dal 14 marzo i 10 milioni di giordani e rifugiato palestinesi, iracheni e siriani sono sotto coprifuoco parziale per evitare la diffusione del Covid-19 che ha già fatto ammalare 358 persone e provocato sei decessi.
Ne abbiamo parlato con Vincenzo Fullone, giovane imprenditore italiano che da anni vive e lavora ad Amman. Fondatore del gruppo Jasmine, Fullone è un attento osservatore della realtà giordana.
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