Dovrà arrivare nel momento più utile all’intero processo di pace, ha detto. Quale sia questo momento Alfano però non lo ha chiarito. Il ministro degli esteri, durante gli incontri con Netanyahu e il presidente Rivlin, ha descritto Israele come “Una meravigliosa risorsa di democrazia nell’area mediorientale”
della redazione
Roma, 16 marzo 2017, Nena News – “Il riconoscimento italiano della Palestina come Stato deve arrivare nel momento più utile all’intero processo di pace”, ha proclamato ieri il ministro degli esteri Angelino Alfano, in visita ufficiale in Israele e Territori palestinesi occupati, che a Ramallah ha visto il presidente Abu Mazen. Quale sia questo momento più utile Alfano non lo ha indicato ma è possibile che si sia riferito al raggiungimento di un accordo definitivo di pace tra israeliani e palestinesi che al momento non è in vista e ben pochi credono che si realizzerà nei prossimi anni.
Le frasi di Alfano contrastano con quelle pronunciate ieri a Roma dalla ministra Anna Finocchiaro che, nel Question Time alla Camera dei Deputati, ha assicurato «il governo (Gentiloni) intende rispettare l’impegno preso in Parlamento due anni fa».
Alfano ha confermato il sostegno italiano all’Autorità nazionale palestinese nel campo della cooperazione e confermato entro la fine dell’anno la riunione di governo tra le due parti che si terrà in Italia.
Il responsabile della diplomazia italiana, prima di andare a Ramallah, aveva incontrato a Gerusalemme Benyamin Netanyahu. Il premier israeliano gli ha chiesto che «l’Italia voti contro risoluzioni simili a quella ‘assurda’ approvata dall’Unesco (su Gerusalemme)». L’Unesco lo scorso anno ha approvato una risoluzione che ribadisce lo status di città occupata della zona araba di Gerusalemme, in linea con le risoluzioni internazionali. Per Israele invece quel voto negherebbe il legame tra gli ebrei e il Monte del Tempio, l’area della Spianata della moschea di Al Aqsa corrispondente, secondo la tradizione religiosa, all’area dove duemila anni fa sorgeva il biblico tempio ebraico. Alfano ha subito dato ampie assicurazioni al premier israeliano, affermando che nelle prossime occasioni l’Italia voterà contro se si dovessero ripresentare mozioni dell’Unesco come quella recente su Gerusalemme.
Il ministro degli esteri italiano ha espresso, sia con Netanyahu che durante l’incontro con il capo dello stato israeliano Reuven Rivlin, la convinzione che Israele è “Una meravigliosa risorsa di democrazia nell’area mediorientale” e ha condannato “l’istigazione (alla violenza anti-israeliana) che giunge da alcuni settori della società palestinese”. Il ministro italiano ha anche detto che solo una «trattativa diretta» israelo-palestinese porterà la pace. “La soluzione – ha spiegato – è quella dei Due Stati e la pace si trova qui col dialogo diretto fra le parti e non in altri formati”. Con la leadership israeliana Alfano ha discusso della “cooperazione economica tra Israele e l’Italia, che – ha sollecitato – va incrementata in tutti i settori, compreso quello spaziale”. Nena News