Il 17enne Qusay Hasan al-Umour è morto ieri colpito da numerose pallottole ed è stato poi trascinato via con violenza dai soldati. L’esercito parla di “violenti scontri”, ma nelle immagini si vede con chiarezza che il giovane si trovava a grande distanza dai militari
della redazione
Roma, 17 gennaio 2017, Nena News – Ucciso e portato via: le immagini del video girato ieri dal giornalista Hisham Abu Sharqah in Cisgiordania, nel villaggio di Tuqu a sud di Betlemme, stanno facendo il giro della rete e riaprono una questione mai chiusa. Gli omicidi extragiudiziali compiuti dall’esercito israeliano e l’uso delle pallottole nei casi di proteste popolari, quando i manifestanti non rappresentano alcuna minaccia.
Ieri pomeriggio a cadere sotto numerosi colpi sparati dai soldati israeliani è stato il 17enne Qusay Hasan al-Umour, del villaggio di Tuqu. Durante scontri, seguiti all’invasione della comunità da parte dell’esercito, i residenti hanno protestato e lanciato pietre. I militari hanno risposto con il fuoco. Qusay viene colpito e, come si vede nel video, preso e portato via con violenza dai soldati che poi impediscono con i gas lacrimogeni a delle donne di avvicinarsi per riavere indietro il corpo. Alcuni militari gli salgono sopra, lo voltano con forza e poi lo trascinano via, la testa a colpire il terreno.
Il cadavere sarà riconsegnato solo dopo. Secondo l’autopsia condotta all’ospedale palestinese di Beit Jala, Qusay è stato colpito da almeno 6 pallottole al petto e alle gambe, ma i medici non hanno potuto precisare se sia morto subito per i colpi o fosse ancora vivo quando è stato trascinato via. Eppure si trovava – come si vede dalle immagini – a grande distanza dai soldati. Secondo l’esercito israeliano i militari si sono trovati coinvolti in “violenti scontri” con “centinaia” di giovani palestinesi intenti a lanciare pietre. Per questo, aggiunge il portavoce, “sono stati sparati proiettili calibro 0.22 contro il principale istigatore, portandolo alla morte”. Nessun soldato è rimasto ferito.
Una violenza gratuita e ingiustificata, secondo i palestinesi e le tante organizzazioni internazionali e locali che da tempo imputano a Israele omicidi extragiudiziali e l’uso eccessivo della forza per reprimere manifestazioni e proteste. Nena News
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