Un commando ha seminato terrore tra i turisti sulla spiaggia tunisina di Sousse e un kamikaze dell’Isis si è fatto saltare in aria in una moschea sciita nella capitale kuwaitiana. A Lione preso di mira un impianto di gas
della redazione
Roma, 26 giugno 2015, Nena News – Tre attacchi terroristici hanno scosso Nord Africa, Golfo Persico ed Europa. Il bilancio più grave (27 morti) in Tunisia, dove le spiagge di Sousse sono diventate teatro di un’altra strage, dopo quella di marzo al museo Bardo di Tunisi.
Sono 15 invece le vittime dell’attentato kamikaze in una moschea sciita di Kuwait City, rivendicato dal sedicente Stato Islamico.
In Francia, vicino a Lione, è stato preso di mira un impianto di gas. Un morto e diversi feriti. Nessuna rivendicazione.
Gli attentati arrivano il giorno dopo l’audio messaggio del portavoce dell’Isis, Abu Muhammad al-Adnani, che ha lanciato un appello ai jihadisti a far diventare il mese del Ramadan un momento di “calamità” per gli infedeli, gli sciiti e gli apostati.
Al momento l’unico attacco rivendicato è quello in Kuwait e non ci sono prove che i tre attentati siano stati coordinati da un’unica mano.
TUNISIA. STRAGE DI TURISTI A SOUSSE
E’ di almeno 27 morti, tra i quali diversi stranieri, il bilancio dell’attentato che oggi ha fatto rimpiombare la Tunisia nel terrore. E’ il bilancio riferito dal miniterso dell’Interno di Tunisi.
Un commando armato ha aperto il fuoco sui turisti sulle spiagge di due resort di Sousse, nel golfo di Hammamet. Gli attentatori, almeno due, hanno preso di mira l’Hotel Marhaba, aprendo il fuoco contro gli ospiti. Molti gli stranieri presenti. Uno degli attentatori è stato ucciso durante lo scontro a fuoco con la polizia.
Al momento non ci sono state rivendicazioni, ma si teme la matrice jihadista.
La Tunisia rimpiomba nell’incubo del terrorismo a pochi mesi di distanza dall’attacco al museo Bardo di Tunisi, lo scorso marzo, quando un altro commando entrò in azione nel museo. Morirono 21 turisti e un poliziotto.
Il turismo è una delle principali attività economiche del Paese. Durante il mese del Ramadan le autorità hanno elevato il livello di allarme per il rischio di attentati contro obiettivi turistici.
FRANCIA. ATTENTATO A IMPIANTO DI GAS: SI SOSPETTA MATRICE JIHADISTA
E’ invece di un morto e almeno due feriti il bilancio dell’attacco avvenuto stamattina in una fabbrica vicino Lione, in Francia. Un uomo ha fatto schiantare un’auto contro un’area di stoccaggio di bombole nell’impianto di gas industriale Air Products a Saint-Quentin-Favallier, a 30 km dal capoluogo francese, provocando una forte esplosione.
Sul recinto è stata rinvenuta la testa decapitata di un uomo coperta da una bandiera con scritte in arabo, il che ha spinto subito gli inquirenti verso la pista del terrorismo di matrice islamica. Un’altra bandiera simile è stata trovata lì accanto e la tesi del attentato terroristico è stata avvalorata dall’arresto di due sospettati che, secondo quanto rivelato dalla polizia giudiziaria e dal ministro dell’Interno, francese Bernard Cazeneuve, erano già noti alle forze dell’ordine e all’intelligence per presunti legami con cellule salafite. Uno dei due, secondo quanto reso noto dalla polizia, avrebbe avuto con sé una bandiera dello Stato Islamico.
Sebbene le autorità non abbiano ancora confermato il movente dell’attacco né alcun gruppo l’abbia ancora rivendicato, il presidente francese François Hollande è sicuro: “E’ un attentato di natura terroristica – ha detto parlando a Bruxelles dal summit europeo – ma non bisogna cedere alla paura. L’emotività non può essere la sola risposta”.
Ma l’emotività è quasi scontata, per un paese ancora traumatizzato dal duplice attacco terroristico, avvenuto sei mesi fa, a Parigi: nella sparatoria alla sede del settimanale satirico Charlie Hebdo morirono 12 persone, tra cui quattro vignettisti, mentre due giorni dopo altre quattro persone, tutte di fede ebraica, furono uccise in un supermercato kosher di Porte de Vincennes. Intanto è scattato l’allarme in tutti i luoghi di culto del paese, messi sotto sorveglianza dalla polizia.
KUWAIT. KAMIKAZE DELL’ISIS IN MOSCHEA SCIITA
“Un attentato all’unità nazionale. Ma noi siamo più forti”. Questo il commento del primo ministro Jaber al-Mubarak al-Sabah dopo l’attacco alla moschea sciita di al-Imam al-Sadeq durante la preghiera del venerdì, a Kuwait City. Almeno 15 i morti e 50 i feriti del’atto terroristico rivendicato dal sedicente Stato islamico.
Nella rivendicazione è stato dato il nome del kamikaze entrato in azione nel luogo di culto: Abu Suleiman al-Muwahhad. Sarebbe entrato nella moschea con un cintura esplosiva. L’attentato, sempre secondo le dichiarazioni dello Stato Islamico, è stato deciso per colpire i sostenitori dell’ “ideologia” sciita. Nena News
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