Almeno 200 vie di Istanbul cambieranno denominazione per lo più per la loro “associazione” con il religioso Fetullah Gulen, considerato dalle autorità turche la mente del fallito golpe del 15 luglio del 2016. Al loro posto, spazio agli “eroi” della patria
della redazione
Roma, 15 dicembre 2017, Nena News – La notizia in sé potrebbe far ridere se non rientrasse però nella grande opera di riscrittura storica e culturale del Paese portata avanti dal presidente turco Erdogan e dal suo partito islamico Akp: Istanbul ha deciso di cambiare i nomi di almeno 200 strade per lo più per la loro “associazione” con il religioso Fetullah Gulen. Il provvedimento, ha riferito ieri l’agenzia statale turca Anadolu, sarebbe già stato approvato dal consiglio municipale della città e dovrebbe essere implementato a breve.
Gulen, un ex alleato di Erdogan dal 1999 in esilio volontario negli Stati Uniti, è considerato dalle autorità turche la mente del fallito golpe del luglio del 2016. Il religioso ha sempre respinto le accuse mossegli contro, ma inutilmente: dopo il tentato colpo di stato, infatti, Ankara ha iniziato un giro di vite durissimo contro qualunque persona o associazione collegate alla sua associazione arrestando decine di migliaia di cittadini in tutto il Paese. Soltanto ieri, ad esempio, la polizia di Ankara ha arrestato 79 persone sospettate di aver collegamenti con quella che il governo turco definisce l’Organizzazione terroristica di Fetullah Gulen (FETO).
In base alle nuove disposizioni, due strade nel distretto Eyup di Istanbul, chiamate via Gulen, diventeranno via Omer Halisdemir in onore del soldato turco ucciso durante le fasi del golpe. In modo simile, anche altre 25 stradine chiamate sempre come il religioso verranno intitolate a chi ha “difeso la patria” dalle mani dei golpisti. Secondo quanto riporta la stampa locale, non sarebbero poche le persone che avrebbero chiesto di cambiare il loro cognome Gulen (“sorridente” in turco) per evitare di essere associati a FETO.
Ma a diventare “pericoloso” è anche il termine “parallelo”. Quattro strade chiamate così infatti cambieranno il loro nome. Il motivo? “Parallelo”, scrive Anadolu, richiama implicitamente al gruppo di Gulen, definito spesso da Ankara come Struttura statale parallela (PDY). Non solo: anche vie di nome Zaman (in turco “tempo”, ma anche un giornale considerato filo-gulenista) e Cihan (“mondo”, ma anche agenzia di stampa vicina al religioso) dovranno cambiare designazione.
Ma nella trasformazione politica, sociale e culturale portata avanti da anni da Erdogan – evidente a partire dalla trasformazione dei curricula scolastici – ad essere colpiti non sono solo i gulenisti: via Kandil (“lampada a olio”) dovrà trovare un nuovo nome dato che Kandil è anche la regione montagnosa nel nord Iraq dove ha base il partito curdo del Pkk, organizzazione “terroristica” secondo Ankara. Nuove denominazioni attendono anche via Harem e a via Askim (“il mio amore”). Più bizzarro, invece, il motivo che porterà alla sostituzione del nome della strada Fak: la sua pronuncia, infatti, ricorda la nota imprecazione inglese.
Quella che potrebbe essere definita la “battaglia della toponomastica” portata avanti da Erdogan da tempo (si pensi a come il noto ponte del Bosforo di Istanbul sia stato richiamato “Ponte dei caduti del 15 luglio) ha scatenato a luglio molte polemiche quando la municipalità di Umraniyye, guidata dagli islamisti dell’Akp, ha dedicato una strada ad Abdullah Azzam, uno dei ideologi di al-Qaeda. Nena News