L’appello per la scarcerazione del candidato presidente dell’Hdp è stato rigettato dalla corte. Il partito accusa: non è un processo giudiziario, così si mina la legittimità del voto
della redazione
Roma, 22 maggio 2018, Nena News – Selahattin Demirtas resta in prigione: ieri la corte di Ankara ha rigettato l’appello presentato dal Partito Democratico dei Popoli, Hdp, per il rilascio del suo ex co-presidente e ora candidato alle presidenziali del 24 giugno prossimo.
Dell’appello aveva dato notizia il portavoce dell’Hdp, Ayhan Bilgen, il giorno precedente durante una conferenza stampa: “Dopo la finalizzazione della candidatura al Consiglio Supremo Elettorale, abbiamo immediatamente presentato domanda per il rilascio di Selahattin Demirtas. Sembra che questa domanda non sia stata ancora discussa. Insistiamo, non c’è ragione che Demirtas rimanga in carcere”. “Perché queste elezioni si svolgano su basi eguali con gli altri candidati, la libertà di Demirtas è un prerequisito – aveva aggiungo Bilgen – Se ci fosse stato un ostacolo alla sua candidatura, allora perché la sua registrazione è stata approvata subito? Come si può impedire ad un candidato di condurre la campagna elettorale? Noi sappiamo che questo non è un processo solo giudiziario”.
Demirtas è in carcere a Silivri dal 4 novembre 2016 con numerose accuse, che vanno dalla propaganda terroristica a insulti alla presidenza fino all’appartenenza a organizzazione terroristica. Rischia pene fino a 142 anni di prigione. Resta però il volto più noto e amato tra la sinistra turca e l’Hdp lo ha scelto come candidato presidente. È l’uomo che, riuscendo a unire movimenti di base, gruppi Lgtbi ed ecologisti, sinistra liberali, curdi, ha portato l’Hdp al 13,5% alle elezioni del giugno 2015, prima del lancio della dura operazione turca contro il sud est curdo e delle elezioni anticipate imposte dal partito di governo Akp il novembre successivo.
“Condanniamo questa decisione illegale che impedisce elezioni uguali e giuste – ha scritto su Twitter l’Hdp dopo il mancato rilascio – Ogni giorno che Demirtas, il candidato di milioni di persone, non passa con i suoi elettori crea ombre sul voto del 24 giugno e genera dubbi sulla sua legittimità”. Secondo la corte il rilascio condizionato era impossibile perché i processi sono tuttora in corso.
Si sono così spente le speranze dell’Hdp, espresse una settimana fa dall’avvocato del leader prigioniero, Mahsuni Karaman, che aveva paventato un rilascio in vista della campagna elettorale. Non è la prima volta che i legali di Demirtas ne chiedono il rilascio, sempre senza successo. Appelli arrivano anche dagli avversari: Muharren Ince, candidato per i repubblicani del Chp, Meral Aksener, del partito ultranazionalista Iyi, e Temel Karamollaoglu, islamista, hanno chiesto la liberazione di Demirtas per avere elezioni trasparenti e giuste. Ovviamente nessun commento è giunto dall’Akp e dal suo candidato presidente, l’attuale, Recep Tayyip Erdogan. Nena News