Alle presidenziali del 10 agosto sarà il poco conosciuto Ekmeleddin Ihsanoglu il principale avversario del Premier turco Erdogan. Il terzo candidato è Selahattin Dermitas copresidente del HDP, il principale partito curdo.
della redazione
Roma, 1 luglio 2014, Nena News – Domenica i due principali partiti laici turchi – il Partito del popolo repubblicano (CHP) e il Partito del movimento nazionalista (MHP) – hanno annunciato che sosterranno la candidatura dell’accademico e diplomatico Ekmeleddin Ihsanoglu alle elezioni presidenziali del 10 agosto. La scelta di Ihsanoglu desta sorpresa e preoccupazione nell’elettorato laico turco. Oltre ad essere poco conosciuto, l’accademico è visto da molti come un conservatore religioso.
Ma forse proprio per il suo essere un devoto musulmano, è sembrato ai vertici dell’opposizione turca il miglior candidato possibile per sfidare l’attuale Premier Erdogan (che dovrebbe oggi ufficializzare la sua candidatura). Il suo compito, infatti, è quello di provare a guadagnare consensi all’interno dell’ampio elettorato del Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP) guidato dal Primo Ministro.
Ihsanoglu ha però subito voluto sgombrare il campo da ogni equivoco sottolineando che terrà separate religione e politica. La scelta del suo nome non è stato condivisa da tutti. Ventuno parlamentari del CHP si sono rifiutati di appoggiare la sua candidatura. Situazione diversa nei ranghi dell’ultra nazionalista MHP che si è schierato compatto a favore del diplomatico.
Nato al Cairo da genitori turchi, il settantenne Ihsanoglu si è dimesso a dicembre dalla direzione della Organizzazione della Cooperazione islamica (OIC) ed è stato inviato in Bosnia e Gambia durante la sua lunga carriera diplomatica.
Le possibilità di vittoria di Ihsanoglu sembrano essere poche. Il Premier Erdogan resta il leader più popolare nel Paese e i sondaggi lo vedono vincente al primo turno. Secondo il sondaggista Genar, il Primo Ministro dovrebbe vincere con il 55,2% dei voti mentre il candidato congiunto del MHP e CHP si dovrebbe fermare al 35,8%.
L’attuale Capo di Stato, Abdullah Gul, ha confermato ieri che il suo mandato terminerà il 28 agosto e che non si candiderà alle elezioni. Decisione che, come ha ribadito ai cronisti, aveva già comunicato al Primo Ministro prima delle municipali dello scorso 30 marzo.
Chi invece sicuramente ci sarà è il quarantunenne avvocato Selahattin Demirtaş, il copresidente della principale compagine politica curda in Turchia, il Partito democratico del Popolo (HDP). Demirtaş non ha alcune chance di vittoria, ma la sua presenza potrebbe essere importante perché potrebbe portare i due principali candidati al ballottaggio. I curdi costituiscono il 20% della popolazione turca (sono all’incirca 15 milioni) e secondo gli analisti politici molti di loro dovrebbero votare per Erdogan.
La presenza di Demirtaş potrebbe rosicchiare voti al Primo Ministro a tutto vantaggio di Ihsanoglu senza però causare clamorose sorprese. Per ingraziarsi l’elettorato curdo, la scorsa settimana il partito della Giustizia e Sviluppo (AKP) di Erdogan ha presentato varie riforme in Parlamento che mirano a spingere in avanti il processo di pace tra i turchi e i ribelli curdi al momento arenatosi. L’attuale Premier è il primo leader turco ad essersi impegnato a dialogare con i ribelli turchi e a dare loro limitati diritti tra cui l’educazione della lingua curda nelle scuole private. Tuttavia, le aperture sono per lo più cosmetiche e non hanno mai garantito ai curdi alcun riconoscimento costituzionale.
La presenza di Dermitaş non dovrebbe comunque rappresentare un grosso problema per Erdogan. Gli analisti, infatti, credono che l’HDP sosterrà il Premier nel caso in cui si dovesse arrivare al ballottaggio del 24 agosto. Nena News