Check point e maggiori controlli all’entrata e all’uscita della città palestinese. Netanyahu promette che i “disgustosi assassini” del rabbino Raziel Shevach saranno arrestati. Hamas esulta: “Atto eroico”. Il ministro della difesa Lieberman, intanto, annuncia 1.285 nuove unità abitative illegali in Cisgiordania

La scena dell’attacco di ieri vicino ad Havat Gilad, Cisgiordania. Nel riquadro, il rabbino Raziel Shevach (Foto: Magen David Adom)
della redazione
Roma, 10 gennaio 2018, Nena News – È caccia aperta ai responsabili dell’uccisione del colono israeliano Raziel Shevach avvenuta ieri sera vicino a Nablus. Secondo quanto riferisce la stampa palestinese, nella notte l’esercito di Tel Aviv ha chiuso le strade nei villaggi palestinesi dell’area nel tentativo di catturare l’autore (o gli autori) dell’omicidio.
La notizia è stata confermata anche dall’esercito in un comunicato: “Abbiamo deciso alcune azioni così da individuare i terroristi che hanno compiuto la sparatoria. [Tra i provvedimenti presi] abbiamo istallato controlli di sicurezza all’entrata e uscita da Nablus e disposto forze e zone di controllo all’interno della città”. “Unità aggiuntive – continua la nota – saranno inviate sul posto così da completare la missione”.
Ad essere monitorati scrupolosamente sono soltanto però i movimenti dei palestinesi perché ai coloni viene data come al solito piena libertà di agire. Emblematico quanto accaduto ieri in seguito alla notizia dell’uccisione di Shevach: diversi coloni del vicino insediamento di Yitzhar – racconta l’esercito – sono entrati nel vicino villaggio palestinese di Burin e hanno cominciato a lanciare pietre contro i residenti palestinesi. I militari, a quel punto, sono intervenuti e hanno disperso i settler, ma non hanno effettuato arresti. Diverso, invece, è stato l’esito dell’“operazione di sicurezza” compiuta dall’esercito a Gerico: qui i militari, accolti dal lancio di pietre da parte palestinese, hanno arrestato 11 residenti per “attività terroristiche”.
“Le forze di sicurezze faranno tutto il possibile per scovare i disgustosi assassini [di Shevach]. Lo Stato d’Israele li assicurerà alla giustizia” ha twittato il premier Benjamin Netanyahu. Se per il primo ministro l’omicidio di ieri è un “odioso crimine”, per il movimento islamico palestinese Hamas è un atto “eroico”, un segnale per futuri attacchi. Gli islamisti, tuttavia, non hanno rivendicato l’attacco: quanto accaduto nei pressi di Nablus, si sono limitati a dire in un comunicato – “è la prima vera risposta ai leader nemici e a quelli che sono dietro di loro [gli Stati Uniti, ndr] che le cose di cui avete paura stanno arrivando”.
Duro nei confronti del governo di Tel Aviv è stato il capo del consiglio locale dei coloni, Yossi Dagan, che ha criticato il governo per non aver istallato telecamere di sicurezza nell’area. “Se le avessero messe, questi vili assassini sarebbero stati presi” ha protestato.
La sparatoria è avvenuta ieri intorno alle ore 20 locali (le 19 in Italia). Il rabbino Raziel Shevach, 35 anni, tornava con la sua macchina a casa nella colonia di Havat Gilad quando, ad un certo punto, da un veicolo che gli si è affiancato sono stati esplosi contro di lui alcuni colpi di arma da fuoco. Il rabbino, ferito al collo, è riuscito a telefonare a sua moglie chiedendole di chiamare una autombulanza. Trasportato in ospedale, tuttavia, Shevach moriva poco dopo per le ferite riportate.
Qualche ora prima della sparatoria, intanto, il ministro della difesa israeliano Avigdor Liberman aveva detto di voler presentare per oggi alla sottocommissione di pianificazione dell’Amministrazione Civile un piano per costruire altre 1.285 unità abitative in Cisgiordania. La commissione, inoltre, proverà ad avanzare anche precedenti progetti per ulteriori 2.490 case in più di 20 differenti località della Cisgiordania. Attività illegali per il diritto internazionale dato che l’intera area è considerata parte del futuro stato di Palestina insieme a Gerusalemme est e alla Striscia di Gaza. Nena News