Ha vinto il leader socialista del Partito della Rivoluzione. Le opposizioni presentano una petizione alla commissione elettorale per chiedere verifiche.
di Federica Iezzi
Dar es Salaam (Tanzania), 31 ottobre 2015, Nena News – Il candidato del Partito della Rivoluzione (in swahili Chama Cha Mapinduzi) è stato dichiarato il vincitore delle controverse elezioni presidenziali in Tanzania segnate da accuse di brogli e timori di violenze.
Il socialista John Magufuli ha vinto con il 58,46% dei voti, contro il 39,97% del suo principale rivale, Edward Ngoyai Lowassa, ex primo ministro, disertato dal precedente governo di Jakaya Kikwete. Magufuli, già membro del Parlamento dal 1995, ha attraversato diversi ministeri, prima di approdare negli ultimi cinque anni a quello dei lavori pubblici, nel governo di Kikwete. Lowassa ha aderito alla principale forza di opposizione tanzaniana, Chadema, dopo essere stato sconfitto, da Magufuli, lo scorso luglio, alle primarie del partito di governo, per le elezioni presidenziali.
I quattro partiti di opposizione, uniti nella coalizione Ukawa, si rifiutano ancora di riconoscere ufficialmente il risultato, contestando la manipolazione dei voti sul sistema elettronico di conteggio. È stata già presentata una petizione alla commissione elettorale con la richiesta di un nuovo controllo. I 55 membri del team di osservatori internazionali devono ancora completare le relazioni finali, ma i comunicati preliminari preannunciano che eventuali difetti nel processo elettorale non influenzerebbero il risultato globale.
Il margine di vittoria è sorprendentemente confortevole per Magufuli. Gli analisti si aspettavano una corsa serrata alla presidenza della Tanzania, con la possibilità concreta di scalzare il partito di Africa più longevo al governo: 54 anni di potere. Il Partito della Rivoluzione dunque riconferma la sua autorità in Tanzania, dopo aver vinto con oltre il 60% dei voti le due precedenti elezioni presidenziali.
Per il Partito della Rivoluzione, la vittoria di Magufuli non ha sanato una situazione già in crisi. Alle elezioni parlamentari, tenutesi contemporaneamente a quelle presidenziali, si registra un indebolimento della maggioranza del partito nell’assemblea nazionale.
La campagna elettorale di John Magufuli è stata incentrata sulla lotta alla corruzione e alla disoccupazione in uno dei Paesi dell’Africa orientale, unito e scevro da rivalità etniche, in crescente sviluppo. Guadagnati su queste promesse più di otto milioni di voti.
Controcorrente l’arcipelago semi-autonomo di Zanzibar, in cui le elezioni per il Parlamento e per il presidente sono state annullate, mercoledì scorso. Si sono registrati scontri davanti alla sede del partito di opposizione, il liberale Civic United Front (in swahili Chama Cha Wananchi) e nuove elezioni sono state fissate a 90 giorni. L’annullamento non avrebbe influenzato il conteggio delle schede a livello nazionale e non avrebbe inficiato la vittoria di Magufuli.
Disordini sono stati registrati in quasi tutte le principali città della Tanzania. Ad Arusha la Field Force, unità di polizia locale, ha pattugliato senza interruzioni interi quartieri, consigliando fervidamente la chiusura di ristoranti e negozi. Arrestate almeno 38 persone dei partiti di opposizione. Nena News
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