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25 milioni di iracheni costretti a scegliere tra partiti ancora divisi secondo faglie etnico-religiose. Unica certezza l’astensione, figlia della rabbia esplosa nella rivoluzione d[...]
Le rivendicazione della mobilitazione popolare e il suo possibile sviluppo: di fronte ai giovani iracheni lo spettro di un massacro e quello di una guerra tra Usa e Iran[...]
La mobilitazione iniziata a ottobre è la più sviluppata e organizzata delle tante proteste susseguitesi dal 2011 a oggi. Alla base il rifiuto del connubio settarismo-degrado-povert[...]
In tre puntate il racconto delle proteste popolari irachene guidate dalle nuove generazioni la cui radice va cercata nella natura settaria del potere nazionale[...]
"Libertà, rivoluzione e femminismo", grida Tahrir contro il codice di "condotta" del religioso sciita che accusa i manifestanti di "promiscuità e immoralità"[...]
Baghdad nomina Allawi, ex ministro del governo più settario, quello al-Maliki. La mobilitazione popolare non si ferma. Al-Sadr ri-cambia casacca e invia i suoi a reprimere i manife[...]
Ieri la manifestazione più partecipata dai tempi di Saddam. Nel centro della capitale materassi per passare la notte e cucine improvvisate per i piatti caldi[...]
Piazze piene nonostante i 250 uccisi, a Bassora i manifestanti bloccano lo scalo di Umm Qasr. Al-Sadr cavalca la protesta. L’appello del papa. La rabbia sciita preoccupa l’Iran[...]
Il governo sotto pressione ha chiuso da stamattina la capitale fino a nuovo ordine, ma le manifestazioni proseguono lo stesso. Sale il bilancio delle vittime[...]
Oggi e domani gli iracheni potranno inviare il proprio curriculum al premier designato Mahdi per un posto ministeriale. Una mossa che intende cancellare le accuse di clientelismo[...]