Sette esplosioni, rivendicate già dallo Stato Islamico, hanno colpito stamane le città costiere di Jableh e Tartous
della redazione
Roma, 23 maggio 2016, Nena News – Sette esplosioni hanno colpito stamane le città costiere siriane di Jableh e Tartous uccidendo decine di persone. Secondo l’Osservatorio siriano dei diritti umani, le vittime sarebbero almeno 100, 53 a Jableh e 48 a Tartous. Il bilancio è comunque provvisorio: sono tanti i feriti in condizioni molto gravi.
La ong di stanza a Londra e vicina all’opposizione ha anche riferito che gli attentati sono stati provocati da cinque kamikaze e da due autobombe. Jableh e Tartous, rispettivamente nella provincia di Lattakia e nella provincia omonima di Tartous nel nord ovest della Siria, sono roccaforti del presidente siriano al-Asad e sono state relativamente tranquille in questi cinque anni di guerra civile.
Sulla sua agenzia di stampa Amaq, l’autoproclamato Stato islamico (Is) ha già rivendicato gli attentati.
Nelle prime immagini trasmesse dalla tv statale Ikhbariyya da Jableh si vedono diverse macchine e minivan distrutti. Nella cittadina le esplosioni sarebbero state tre: una, secondo quanto riferisce Ikhbariyyah, sarebbe avvenuta vicino all’ospedale. A Tartous, invece, è stata colpita una stazione di benzina in un area residenziale. E’ il primo attacco di questo genere che avviene in città dove i russi, alleati con il governo di Damasco, hanno una base navale.
Alcuni video postati sui social network da sostenitori del governo di Damasco mostrano cadaveri all’interno dei minivan e parti di corpi carbonizzati per terra. I filmati non possono essere al momento verificati. Nena News