Uno studio dell’Arab Youth Survey pubblicato ieri sostiene anche che il 15% della popolazione giovanile ha provato effettivamente a lasciare il suo Paese. Dati che aumentano nel Levante (soprattutto in Libano), ma sono molto bassi nel Golfo
della redazione
Roma, 7 ottobre 2020, Nena News – Più di 4 arabi su 10 di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno preso in considerazione la possibilità di emigrare dai propri paesi. E’ quanto è emerso da uno studio dell’Arab Youth Survey pubblicato ieri. Il sondaggio, a cui hanno partecipato 4.000 giovani di 17 paesi arabi, ha rilevato che, se il 42% degli intervistati ha pensato di emigrare in un altro paese, il 15% ha provato effettivamente a farlo.
La regione del Levante arabo è quella che segna i numeri più drammatici: qui è il 63% dei giovani a voler emigrare. Un numero che balza in Libano dove raggiunge addirittura il 77%. Dati migliori registrano invece l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti dove solo il 3% della popolazione giovanile pensa di lasciare la proprio terra. Tra i motivi che sono alla base dell’insoddisfazione dei ragazzi e delle ragazze arabe, sottolinea il sondaggio, è la sfiducia nei confronti della leadership politica dei rispettivi paesi, l’elevata corruzione e la grave crisi economica per cui, affermano, non è stata data una risposta adeguata. Secondo il 77% degli intervistati, inoltre, la corruzione è ampiamente diffusa nei loro stati.
A peggiore il quadro ci ha poi pensato il Coronavirus: il 20% dei giovani intervistati ha infatti affermato che loro o un membro della loro famiglia ha perso il lavoro dallo scoppio della pandemia. Il 72% ha poi precisato che ora è diventato più difficile trovarne uno, soprattutto in Libano (91%) e Giordania (90%).
Crisi economica e mancanza di lavoro hanno avuto come effetto anche quello di contribuire a fare aumentare il numero dei giovani arabi che hanno contratto debiti: si è passati dal 21% del 2019 (pre-Covid) al 35% attuale.
Ultimo elemento interessante che emerge dal lavoro dell’Arab Youth Survey è il giudizio che i giovani di Libano, Algeria, Iraq e Sudan danno alle proteste anti-governative scoppiate nel loro Paese negli ultimi mesi: per l’80% degli intervistati le manifestazioni anti-regime o contro l’intera classe dirigente locale sono state positive. Nena News