Le due compagnie di bandiera dei due regni della Penisola arabica denunciate dalla Federazione internazionale dei Lavoratori dei Trasporti per il trattamento delle assistenti di volo: non possono avere figli né sposarsi nei primi anni di lavoro, pena il licenziamento.
della redazione
Roma, 8 marzo 2014, Nena News – È una giornata di mobilitazione internazionale a sostegno delle donne che lavorano per la Qatar Airways e per la Emirates Airline. Le due compagnie di bandiera dei due regni della Penisola arabica sono finite nel mirino della Federazione internazionale dei Lavoratori dei Trasporti (ITF) per il trattamento delle assistenti di volo: non possono avere figli né sposarsi nei primi anni di lavoro, pena il licenziamento.
La denuncia del sindacato che rappresenta oltre quattro milioni e mezzo di lavoratori dei trasporti, si è trasformata in una campagna internazionale che ha scatenato l’ira delle due compagnie aeree. Dietro la facciata di lusso, si celano politiche discriminatorie per le donne e che rasentano la violazione dei diritti umani. Le assistenti di volo della Qatar Airways non possono restare incinte né sposarsi nei primi cinque anni di contratto, mentre per le colleghe della Emirates Airline il divieto vale per i primi tre anni. “Siamo oltre le differenze culturali”, ha detto all’agenzia Reuters il sindacalista Gabriel Mocho, “il trattamento delle lavoratrici della Qatar Airways è il peggiore nel settore”.
Una politica aziendale che guarda soltanto al profitto, come d’altronde ha spiegato l’amministratore delegato della compagnia Akbar al-Baker: “Tutto questo è teso a screditare il mio Paese perché ospiterà i mondiali del 2002”. Altro capitolo scottante per Doha, accusata di uno sfruttamento tale degli immigrati nei cantieri per il campionato di calcio da essere definito una “strage”: oltre 400 nepalesi morti. La questione delle assistenti di volo che non possono avere figli né sposarsi per contratto, invece, riguarda una semplice regola del mercato, quella del “ritorno degli investimenti”, ha spiegato ancora Akbar al-Baker: “Sono assunte per lavorare e ci assicuriamo che lo facciano”. Le donne incinte non possono volare e non ci sono abbastanza posti per il personale di terra, ha aggiunto. Ragioni condivise dalla Emirates Airline, come ha spiegato il direttore commerciale Thierry Antinori: “Se sei assunta come assistente di volo, durante i primi tre anni di servizio ci aspettiamo che voli”. Nena News