Oltre 40 persone sono state uccise da miliziani del gruppo in due villaggi a nord dello Stato di Borno. Il progetto di Stato islamico prosegue nonostante gli eserciti delle 4 nazioni.
della redazione
Roma, 24 giugno 2015, Nena News – Sono almeno 42 le vittime delle nuove violenze di Boko Haram in Nigeria. Target è ancora una volta lo Stato di Borno, a nord est: due villaggi – Debiro Biu e Debiro Hawul – sono stati attaccati lunedì notte e messi a ferro fuoco fino all’alba del martedì.
I miliziani – probabilmente legati al gruppo, seppur non sia stato ancora confermato – sono arrivati a bordo di motociclette e pick up, armati, hanno assaltato le due comunità, dato fuoco alle case e aperto il fuoco contro i residenti. La notizia è stata diffusa solo oggi perché i due villaggi sono isolati e il sistema di comunicazione non certo eccellente. “Sono arrivati verso mezzanotte e mezzo – ha raccontato Umaru Markus, riuscito a fuggire da Debiro Hawul – Erano circa 30. Hanno aperto il fuoco contro il villaggio, la gente ha cercato di mettersi in salvo scappando tra gli arbusti. Gli uomini armati hanno massacrato 22 persone che non sono state abbastanza veloci a fuggire”.
Mentre le due comunità venivano assaltate, nel villaggio di Wagir (nel vicino Stato nigeriano di Yobe) dieci persone perdevano la vita in un attacco suicida. Le ennesime violenze in una zona della Nigeria, il nord est, dove dal 2009 Boko Haram – da poco affiliatosi all’Isis di al-Baghdadi – tenta di creare un proprio Stato islamico. Per farlo usa il terrore: attacchi suicidi, bombe, omicidi, razzie, rapimenti. L’ultimo mese ha visto un intensificarsi delle violenze: dal 29 maggio, quando Muhammad Buhari ha giurato come nuovo presidente, almeno 250 persone sono state uccise. Buhari – ex generale che partecipò al golpe del 1983 e rimase presidente per due anni – si sta muovendo in questi giorni fuori dai confini nazionali alla caccia di sostegno nella lotta a Boko Haram.
Proprio quello che ha fatto perdere le elezioni a Goodluck Jonathan, che sul contrasto al terrorismo islamico si è giocato il secondo mandato, insieme alla mancata lotta alla corruzione interna che non fa che incrementare il malcontento di una popolazione geograficamente e etnicamente divisa tra il nord più povero e musulmano e il sud più ricco e cristiano.
E seppur Boko Haram sia stato cacciato dai villaggi occupati dall’azione militare delle quattro nazioni (Nigeria, Niger, Ciad, Camerun), lanciata a febbraio, continua a portare avanti le sue operazioni, fatte di esplosioni, raid, attacchi suicidi. Nena News
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