Successo mondiale per la band libanese che nei testi dei suoi brani offre ampio spazio anche al tema dell’omosessualità e dei diritti civili
di Cecilia D’Abrosca
Roma, 22 luglio 2016, Nena News – Mashrou’ Leila, gruppo musicale indie nato a Beiurut in Libano. Pochi giorni fa ha suonato a New York venue Le Poisson Rouage. I componenti inizialmente erano sette: Malaeb alle tastiere, Chelid alla chitarra, Papazian al violino, al basso Carl Gerges, alla chitarra Abou Fakher, al basso Ibrahim Badr. Il cantante è Hamed Sinno. La band ha spesso dichiarato di non avere una vera e propria formazione musicale, ma di basarsi su quella che è stata la buona musica nel corso degli anni, ed è questo il sentimento che li guida nella produzione musicale.
Circa otto anni fa in Libano vi fu la loro prima performance hyper-local, che si svolse in occasione di una mostra di opere degli studenti di architettura dell’AUB, l’Università Americana di Beirut. A partire dai mesi successivi parteciparono a diversi festival locali, poi il gruppo, durante il periodo estivo, si separò per le vacanze e fu dopo l’estate che si ritrovò e venne registrata la loro prima traccia, “Rakist Leila”. I Mashrou’ entrano a far parte del contesto musicale libanese a partire da marzo del 2009, riscuotendo un grande successo di vendite con il loro primo singolo, fino a che l’anno successivo viene prodotto il loro primo album. Il Medio Oriente offre loro l’occasione per diventare popolari. I festival ai quali partecipano dal 2010 in poi sono, il Byblos Festival in Libano, Doha Tribeca Film Festival, ed altri eventi a Dubai e Al Cairo. A quel punto, la band realizza che la loro musica avrebbe potuto seguire una traiettoria diversa, più professionale, e il loro obiettivo diventa quello di suonare all’estero.
Abou Fakher, uno dei membri, dichiara: “È stato il momento in cui ci siamo accorti che potevamo puntare oltre Beirut. Incominciammo a pensare: Wow, la gente comincia a mostrare interesse verso di noi”. Abou, Sinno, Badr e Gerges contribuiscono a creare la fama di Mashrou’ Leila in Europa, tant’è che tennero il loro primo concerto al Serbia’s Exit Festival di Novi Sad. Poco dopo realizzano il loro secondo album, “El Hal Romancy” e si esibiscono ad Amsterdam e poi a Parigi. Fu allora che capirono di dover spingere in quella direzione e andare oltre: lasciarono i rispettivi lavori e si trasferirono in Canada per realizzare il loro terzo disco, “Ibn El Leil”. Era il novembre 2011. Intanto il loro percorso artistico è continuato tra stage e festival internazionali.
Lo scorso aprile il governatore di Amman ha deciso di cancellare alcuni concerti della band, perché i testi di alcune loro canzoni contenevano contenuti inadatti alla società giordana (in quell’occasione è stato chiaro il riferimento all’appoggio e al sostegno da parte dei Mashrou ‘Leila al movimento omosessuale LGBT).
Lo scorso giugno i Mashrou’ Leila sono arrivati a New York, in quella occasione il performer Hamed Sinno ha deciso di dichiarare la sua omosessualità ed il suo appoggio attivo al movimento omosessuale LGBT. Ha affermato che, il loro modo di fare rock tocca le tematiche politiche, sociali e sessuali e che, sin dall’inizio “loro hanno voluto fare musica in arabo per dimostrare che non sottostanno alle regole dell’industria musicale”. Lo spirito anticonformista della band è quello che caratterizza il loro approccio alla musica e il rapporto con i fan. Hanno rifiutato di aderire alle logiche delle etichette discografiche pur di mantenere la loro autonomia, scegliendo di usare internet per costruire la loro comunità di fan e far circolare la propria musica. Il leader, ha sostenuto: “La storia del rock`n`roll è molto vicina alla nostra storia, nel senso che, il messaggio in entrambi i casi è quello di decidere in prima persona cosa fare, il senso è F***you all”. Nena News