Agghiaccianti le cifre diffuse dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (OIM): più di 22.000 le vittime del mare negli ultimi 14 anni. L’Europa è la destinazione più pericolosa per i migranti
della redazione
Roma, 30 settembre 2014, Nena News – Si fugge dalle guerre, dalle persecuzioni e dalla miseria e si muore nel Mediterraneo, tentando di raggiungere l’Europa che si è trasformata nella destinazione più pericolosa per i migranti.
Lo dicono le cifre diffuse dall’Organizzazione internazionale per le Migrazioni (OIM) nel suo ultimo rapporto intitolato “Fatal Journeys”. Dall’inizio dell’anno il mar Mediterraneo è diventato la tomba di 3.072 persone, cioè il 75 per cento del totale dei migranti morti nel mondo mentre fuggivano da violenze e fame. Numeri agghiaccianti, sempre in aumento, raddoppiati dal 2011, quando le primavere arabe erano al loro apice e la gente fuggiva approfittando del caos. Negli ultimi 14 anni le vittime dei viaggi della speranza verso l’Europa sono state oltre 22.000. Cifre inferiori alla realtà. Secondo gli esperti, per ogni migrante di cui è noto il decesso, ce ne sono due di cui non si sa nulla.
“Bisogna fare di più che contare le vittime”, ha tuonato William Lacy Swing dell’OIM, “è tempo che il mondo si impegni per fermare questa violenza contro i migranti”. “E’ paradossale, in un momento storico in cui una persona su sette al mondo è un migrante, vedere quanto sia dura la risposta del mondo “sviluppato” nei confronti della migrazione”, ha continuato Swing. “Dobbiamo porre termine a questo fenomeno. I migranti irregolari non sono criminali ma esseri umani che hanno bisogno di protezione e assistenza, e meritano rispetto”.
Il traffico di esseri umani è un business fiorente, che si avvantaggia delle guerre, delle persecuzioni e della crisi economica, ed è in mano a gente senza scrupoli. Poche settimane fa, un’ennesima tragedia del mare è stata provocata dagli scafisti che hanno deliberatamente affondato al largo delle coste maltesi l’imbarcazione su cui viaggiavano circa 500 persone provenienti da Siria, Striscia di Gaza, Egitto. In pochi sono riusciti a salvarsi e si è trattato di uno dei bilanci più gravi del 2014, in cui si contano circa cento minorenni morti. Nena News