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In queste pagine si delinea la somiglianza tra i palestinesi, popolo martoriato, e l’uomo Genet, uno scrittore senza volto che si è sporcato l’animo. Anche lui, come i palestinesi, appartiene da sempre alla “famille du Diable”
jean genet
di Cristina Micalusi
Roma, 24 marzo 2014, Nena News - Questo libro è un libro documento, un documento storico che si rivolge a una terra che vede, sotto lo sguardo dello scrittore, risorgere o sgretolarsi sotto i suoi piedi:  la PALESTINA.”Cacciati dai loro focolari e dai loro giardini” i palestinesi accolgono Genet come un fratello in esilio, anche lui.
Lo scrittore ci racconta la fuga, l’esodo di questo popolo che ha capovolto il loro mondo, sconvolto drasticamente le vecchie gerarchie. I palestinesi sono ormai senza patria, tutti, borghesi e straccioni.

Ma al silenzio hanno scelto di ribellarsi nei gesti semplici di una insurrezione quotidiana.
Così espulsi e abbandonati al loro destino di rabbia e miseria essi “hanno dichiarato guerra al mondo intero”.
Hanno cambiato l’abito, lingua, si sono coperti il volto e si son dati  “il bel nome di rivoluzionari”.
 
E’ nel loro animo che hanno trovato la forza e la rabbia per reagire alla volontà maggioritaria di cancellarli, di far perdere la loro Storia.
Così, per Genet, bisogna recuperare i morti e darli alla vita; perché questi morti “devono stare coi vivi, in mezzo a loro, con la loro urgenza dell’atto vitale della rivoluzione”.
I cadeveri di Sabra e Shatila devono risorgere e gridare al mondo la loro esistenza.

Per Jean Genet, che ha vissuto a contatto con i palestinesi in tutti i luoghi della loro diaspora, ordinare storicamente il passato non significa riconoscerlo come è stato veramente, ma significa afferrare il ricordo così come è in un momento di pericolo.

I testi di questo libro sono il risultato di esperienze umane e considerazioni politiche che Genet ha maturato e raccolto dopo aver stabilito un contatto diretto con la Palestina e il Medio Oriente.
Questi scritti raccolgono la testimonianza diretta e indiretta della  permanenza dello scrittore nei campi di addestramento e nelle basi dei “fedayin”, nei sobborghi di Damasco, di Amman e di Beirut.

C’è in tutti i racconti la somiglianza tra questo popolo martoriato e l’uomo Genet, uno scrittore senza volto che si è sporcato l’animo. Anche lui, come i palestinesi, appartiene da sempre alla “famille du Diable”.
Ha speso tutta la sua vita a gridare No al potere e a tutti i suoi servi, attraverso una scrittura che non fa sconti e non ammette compromessi.

Jean Genet ( Parigi, 19 dicembre 1910  -Parigi, 15 aprile 1986) è stato uno scrittore, drammaturgo e poeta francese tra i più discussi del Novecento. Nena News.

Titolo:  Palestinesi
Autore: Jean Genet
Edizioni:  Stampa Alternativa
Anno:  2002
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