Il protagonista decide di ritornare nel suo paese d’origine perché Tel Aviv è troppo cara e perché gli arabi sono emarginati. Ma il paese della memoria non c’è più e gli uomini di una volta sono irriconoscibili, trasformati da una continua ossessione per il denaro e da un ottuso conformismo.
di Cristina Micalusi
Roma, 23 settembre 2014, Nena News – Il secondo romanzo di Sayyed Kashua, “E Fu Mattina”, narra di una comunità palestinese che vive all’interno dello Stato d’Israele e che di colpo una mattina si trova all’interno dei Territori Occupati. Allude quindi alla questione dei “transfer” e dello scambio di territori tra Israele e Autorità nazionale palestinese. Questione rilevante e ancora attuale nel dibattito politico all’interno di Israele.
La fine della storia del primo romanzo di Kashua, Arabi Danzanti, rappresenta l’amara presa di coscienza da parte di un arabo in Israele che non potrà mai integrarsi ed avere una vita normale al pari di un israeliano.
Così l’ipotesi del transfer non appartiene solo ad una letteratura palestinese immaginifica, ma è parte della realtà nel dibattito politico finalizzato alla realizzazione concreta di veri piani demografici.
Il protagonista decide di ritornare nel suo paese d’origine perché Tel Aviv è troppo cara e perché gli arabi sono emarginati, persino lui che ha studiato in una scuola ebraica e parla ebraico correttamente. Ma il paese della memoria non c’è più e gli uomini di una volta sono irriconoscibili, trasformati da una continua ossessione per il denaro e da un ottuso conformismo.
Il suo animo sarà stravolto quando un giorno il paese finisce sotto un assedio interminabile. I soldati bloccano tutte le strade, non si può né uscire né entrare. Così l’indignazione verso il proprio Paese incapace di difendere i propri cittadini, cresce con un ritmo quasi claustrofobico. E un senso di solitudine e di esilio sulla propria terra avvolge l’intera narrazione della storia. Fino all’assurdo colpo di scena, quando viene annunciato che il villaggio del protagonista sarà uno dei pochi “fortunati” paesi che passeranno sotto la giurisdizione dell’Autorita Nazionale Palestinese.
C’è in questo romanzo tutta la precarietà di un’identità in bilico tra due culture: una a cui si appartiene e l’altra a cui si aspira a farne parte, ma che ti rifiuta.
Sayed Kashua è nato nel 1975. Fa parte di quel gruppo di scrittori palestinesi in Israele che hanno scritto o scrivono in ebraico come Antun Shammas e Atallah Mansur.
Titolo: E Fu Mattina
Titolo originale: Wa-Yehi Boqer
Autore: Sayed Kashua
Edizione: GuanInviato da iPhone
Anno: 2005