Dopo gli accordi di Washington dello scorso settembre e quello con Emirati Arabi e Russia per la produzione del vaccino Sputnik V, il governo serbo rafforza la sua alleanza anche con l’Iran
di Marco Siragusa
Roma, 22 aprile 2021, Nena News – Unione Europea e Russia. Stati Uniti e Cina. Emirati Arabi e Iran. La politica estera multilaterale del presidente serbo Aleksandar Vučić si arricchisce di un altro tassello: un accordo di cooperazione e sostegno reciproco a livello internazionale tra Belgrado e Teheran.
Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri serbo Nikola Selaković si è recato nel paese mediorientale per una visita ufficiale dall’importante peso politico. Lo stesso presidente iraniano Hassan Rouhani ha dichiarato che il suo paese ha sempre sostenuto, e continuerà a farlo, l’integrità territoriale della Serbia. Un chiaro messaggio contro la possibilità di riconoscere l’indipendenza del Kosovo, come invece fatto lo scorso febbraio da Israele.
In un’intervista per la Islamic Republic News Agency (IRNA), il ministro serbo ha ringraziato Rouhani per questa presa di posizione ribadendo a sua volta che la Serbia «supporta il diritto dell’Iran alla sovranità e alla possibilità di scegliere liberamente il proprio futuro» facendo diretto riferimento anche al Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), l’accordo sul nucleare sottoscritto nel 2015 da cui l’amministrazione Trump aveva deciso di ritirarsi nel 2018. Pochi giorni prima erano infatti ripresi i colloqui tra il gruppo 5+1 (Russia, Cina, Francia, Regno Unito, Germania e Stati Uniti) e l’Iran per garantire il ritorno alla piena ed effettiva attuazione del programma).
Posizioni ribadite anche nell’incontro con il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif durante il quale i due ministri hanno sottoscritto un Memorandum d’intesa per ulteriori passi avanti nella cooperazione a livello politico, economico e culturale. Entrambe le parti ritengono fondamentale la prossima sessione del comitato economico congiunto, il 16esimo di questo tipo, riguardante le sanzioni statunitensi, il mutuo sostegno nei forum internazionali e la lotta contro la pandemia.
Nel suo viaggio, Sekalović ha incontrato anche il ministro dell’Agricoltura Kazem Khavazi per discutere dell’ampliamento degli scambi commerciali tra i due paesi. Khavazi si è detto disponibile a contribuire al soddisfacimento del fabbisogno della Serbia nel settore dei medicinali veterinari, dei pesticidi e delll’acquacoltura in cambio del grano serbo.
Non è la prima volta che Serbia e Iran si incontrano per firmare accordi commerciali e politici. Nel 2015 i due paesi avevano già sottoscritto alcune intese riguardanti il turismo, il settore culturale e quello economico. Tra questi, una fornitura da parte iraniana di componenti utili all’industria ferroviaria serba per un valore di circa 1,3 milioni di euro. Nel 2017 i due paesi avevano deciso di liberalizzare il regime dei visti, specialmente quelli turistici. La decisione era stata seguita, nel 2018, dalla ripresa dei collegamenti aerei tra le due capitali.
Il periodo più difficile nelle relazioni serbo-iraniane si ebbe durante il conflitto armato che portò alla disgregazione della Jugoslavia socialista all’inizio degli anni Novanta. L’Iran vedeva nella lotta dei bosgnacchi (bosniaci musulmani) l’occasione perfetta per allargare il proprio raggio d’influenza e contribuire alla creazione di una comunità islamica in Europa. I rapporti con il Partito d’Azione Democratica (SDA) di Alija Izetbegović si fecero così sempre più stretti, come confermato dallo stesso leader bosniaco in un’intervista del 2002 al quotidiano “Dani” in cui affermava che «l’Iran ha rappresentato il maggiore sostenitore della Bosnia dal punto di vista materiale durante la guerra». Il forte protagonismo iraniano nel conflitto provocò una brusca rottura delle relazioni tra Belgrado e Teheran.
Il periodo della sfiducia e della reciproca diffidenza sembra ormai definitivamente alle spalle. La politica multilaterale di Vučić, interessato a creare legami stabili con tutti gli attori globali sfruttando la neutralità del proprio paese, e la necessità dell’Iran di allargare le proprie alleanze hanno permesso in questi anni un veloce riavvicinamento. I rapporti tra Serbia e Iran sembrano aver intrapreso, ormai definitivamente, la strada della cooperazione. Con buona pace di Stati Uniti e Israele.