Considerato un traditore negli Usa, è invece acclamato come un eroe nello Stato ebraico, dove negli ultimi anni si sono intensificate le iniziative per ottenere la sua liberazione
della redazione
Roma, 20 novembre 2015, Nena News – Esce di prigione oggi Jonathan Pollard, il cittadino americano condannato per spionaggio a favore di Israele. Ha trascorso trent’anni in carcere e il suo rilascio è stato spesso motivo di tensione tra Tel Aviv, che gli ha concesso la cittadinanza durante la carcerazione, e Washington.
Pollard è dunque libero sulla parola e l’amministrazione Obama ha deciso di non opporsi alla scarcerazione, ma non gli consentirà di lasciare il Paese per trasferirsi in Israele, dove vive la sua seconda moglie, prima che siano trascorsi i cinque anni previsti dalla legge. Inoltre sarà soggetto a una serie di limitazioni e controlli.
Pollard era un analista dell’intelligence Usa e nel 1985 è stato beccato a vendere documenti segreti agli israeliani, ed è stato condannato all’ergastolo. Secondo funzionari dell’intelligence Usa, in realtà Pollard passava informazioni riservate anche ad altri Paesi, ma Israele alcuni anni dopo l’arresto ha ammesso che fosse un suo agente e nel 1996 gli ha concesso la cittadinanza israeliana. Nello Stato ebraico è considerato un eroe.
Qualcuno ha ipotizzato che la Casa Bianca abbia deciso di non opporsi al rilascio per placare l’insofferenza dell’alleato israeliano dopo l’accordo raggiunto sul programma nucleare iraniano. Inoltre, Washington nel 2014, quando tentava di tenere in vita un negoziato moribondo, si giocò la carta Pollard per spingere Israele a trattare, ma la cosa non andò in porto.
Il premier Benjamin Netanyahu aveva tirato di nuovo in ballo la questione Pollard nell’incontro con Obama a inizio mese, senza però ricevere risposte dal presidente Usa. Oggi, giorno della scarcerazione della spia israeliana, Netanyahu ha chiesto di evitare manifestazioni plateali e di mantenere un profilo basso, probabilmente per evitare di irritare gli amici di Washington. Nena News
Che possa il Sabbaht punire questa liberazione maledicendo Nethanyau, padre di tutti i colonialismi spietati e del furto delle cose altrui. Jahvè ci sia testimone e lo incenerisca con tutti i coloni di Israele e gli assassini delle bombe al fosforo.