Andrea Bernardi è stato gettato a terra da un soldato e immobilizzato con un ginocchio premuto sul petto, fino a quando è riuscito a mostrare il suo tesserino stampa.
della redazione
Gerusalemme, 26 settembre 2015, Nena News – Due giornalisti, il fotografo palestinese Abbas Momani e l’italiano italiano il videoreporter Anrea Bernardi, entrambi dipendenti dell’agenzia di stampa francese AFP sono stati aggrediti e feriti da soldati israeliani ieri nel villaggio cisgiordno di Beit Furik, al termine dei funerali di Ahmed Khatatbeh, 26 anni, deceduto in ospedale una settimana dopo essere stato colpito da militari vicino a Nablus. Lo denuncia la stessa agenzia aggiungendo che i soldati israeliani hanno distrutto e sequestrato le attrezzature dei due giornalisti.
Ad avere la peggio è stato Bernardi, gettato a terra da un soldato e immobilizzato con un ginocchio premuto sul petto, fino a quando è riuscito a mostrare il suo tesserino stampa. Il videoreporter ha avuto alcune costole incrinate ed è stato colpito sotto un occhio.
Al momento dell’aggressione Bernardi e il suo collega palestinese indossavano giubbotti antiproiettile con una evidente scritta “Press”. “Un soldato si e’ scagliato su di noi – ha raccontato Bernardi a Nena News – e ha colpito la telecamera buttandola per terra. Ci siamo incamminati per tornare indietro ma siamo stati raggiunti da una jeep. Se la sono presa ancora con le nostre atrrezzature e ad un certo punto un soldato mi ha puntato la pistola al viso e buttato per terra”. Il soldato si è fermato, ha aggiunto il videoreporter italiano, ”Solo quando ho gridato che ero un giornalista e mi ha lasciato andare via assieme al mio collega, non prima di aver sequestrato tutto incluso il cellulare di servizio”.
Un portavoce militare ha detto che è in corso una indagine e che i soldati responsabili dell’aggressione saranno puniti.
I militari israeliani si sono fatti più aggressivi negli ultimi giorni, in apparenza per le nuove regole di ingaggio per esercito e polizia e i pesanti provvedimenti approvati dal governo israeliano contro i palestinesi che lanciano pietre e bottiglie incendiarie.
A inizio della settimana una ragazza palestinese di 18 anni, Hadil Haslamoun, è stata uccisa ad un posto di blocco israeliano a Hebron. Per i militari la giovane avrebbe cercato di accoltellare un soldato ma testimoni sostengono che i soldati hanno sparato senza un reale motivo ma solo per un pericolo percepito. Amnesty International ha definito l’accaduto un omicidio. Nena News
Per forza che siamo trattati in questo modo. I nostri politici strisciano come vermi davanti agli Americani e anche davanti agli ebrei. Se il reporter fosse stato tedesco o francese non si sarebbero azzardati a fare una cosa del genere. Vedrete che nessuno dei nostri politici buoni a niente avrà il coraggio di protestare .