Prima dell’inizio della marcia dei coloni prevista per oggi, violento raid israeliano nel terzo luogo sacro dell’Islam. Gas lacrimogeni e granate stordenti dentro le moschee, centinaia i feriti secondo la Mezzaluna rossa. Intanto la Corte suprema pospone ancora la decisione sugli sgomberi di Sheikh Jarrah
AGGIORNAMENTI:
ore 00:20 Ministero della Salute palestinesi: “27 palestinesi uccisi, 17 sono bambini”
Secondo il ministero della salute palestinese, sono almeno 27 i palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza. Di questi, 17 sarebbero bambini. Secondo testimoni oculari, i raid israeliani avrebbero colpito quartieri affollati della Striscia di Gaza uccidendo facendo strage di civili. La famiglia al-Masri conta due giovanissimi uccisi: Ibrahim (11 anni) e Marwan (7).
ore 21:25 Ministero salute palestinese: “9 vittime a Gaza, tre bambini”. Israele: “Uccisi 3 combattenti di Hamas”. I palestinesi: “Attaccati civili”. Il premier israeliano Netanyahu: “Risponderemo con grande forza”
Sono 9 le vittime palestinesi (tre i bambini) dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza compiuti nel tardo pomeriggio di oggi. A riferirlo è il Ministero della Sanità palestinese. Diversi i feriti. Tel Aviv dice che la sua azione è una risposta ai razzi lanciati dall’enclave assediata palestinese qualche ora prima. L’esercito israeliano, da parte sua, ha pubblicato un video di un raid aereo compiuto dalla sua aviazione su un edificio di Gaza: il risultato del bombardamento, fanno sapere da Tel Aviv, è di tre combattenti di Hamas uccisi. Una versione negata dai palestinesi. Intervistati dal canale televisivo al-Araby, infatti, alcuni testimoni oculari gazawi hanno negato l’attacco israeliano ai militanti di Hamas e raccontano di civili attaccati dai missili mentre rompevano il loro digiuno. “Sono tutti bambini, hanno ucciso i bambini”, ha detto un uomo alla tv.
Ma la situazione dovrebbe ancora di più peggiorare nelle prossime ore. Il premier israeliano Netanyahu lo ha detto chiaramente un’ora fa: “Israele risponderà con grande forza. Non tollereremo attacchi al nostro territorio,alla nostra capitale ai nostri cittadini o ai nostri soldati. L’escalation potrebbe durare un po’ di tempo”. Gli Usa, intanto, fanno sapere che stanno monitorando la situazione.
Intanto sono centinaia i nazionalisti israeliani che hanno sfilato nella Città vecchia di Gerusalemme protetti da un ampio cordone di polizia per celebrare “il Giorno di Gerusalemme”, ovvero l’anniversario della vittoria israeliana della Guerra del 1967. Una provocazione, l’ennesima secondo i palestinesi, che va di pari passo con gli sfratti di alcune famiglie palestinesi nel quartiere gerosolimitano di Shaykh Jarrah.
ore: 17:40 Tv israeliana: “Razzi da Gaza”
Secondo il canale 12 della tv israeliana, almeno 6 razzi sono stati sparati dalla Striscia di Gaza verso Beit Shemesh e Neve Ilan non lontano da Gerusalemme. Si sono sentite le sirene nel sud d’Israele. Non è chiaro se ci siano stati o meno danni.
ore 16 – La marcia della Bandiera non passerà per la Porta di Damasco
Sta per cominciare la marcia della Bandiera, ovvero la marcia con cui decine di migliaia di israeliani, coloni, religiosi e ultranazionalisti di destra, celebrano la riunificazione della città, l’occupazione della zona est nel giugno 1967. Ogni anno attraversa la Porta di Damasco, l’ingresso in città vecchia più di altri legato alla comunità palestinese. Per questo, per evitare altre tensioni, la polizia israeliana ha modificato il percorso, anche su pressione del ministro della Difesa Benny Gantz.
La marcia non attraverso dunque il quartiere musulmano. Sono comunque già moltissimi i palestinesi alla Porta di Damasco, pronti a protestare nel caso in cui i coloni passino da lì. In questi minuti è anche previsto l’inizio della riunione del gabinetto alla sicurezza israeliano.
ore 13 – Netanyahu: “Battaglia per il cuore di Gerusalemme, tra intolleranza e tolleranza”
In un comunicato stampa pubblicato questa mattina il primo ministro israeliano Netanyahu ha parlato di quanto sta avvenendo a Gerusalemme accusando i palestinesi di “intolleranza e illegalità”: “E’ in corso una battaglia per il cuore di Gerusalemme. Non è una nuova. E’ una battaglia tra intolleranza e tolleranza, tra illegalità e ordine”.
Senza fare alcun riferimento alle violenze della polizia israeliana e al brutale raid sulla Spianata delle Moschee, Netanyahu ha difeso gli agenti e accusato i media internazionali di raccontare gli eventi in modo errato: “Alla fine la verità vincerà ma dobbiamo sempre reiterarla”.
ore 12.30 – Sale a 305 il bilancio dei feriti, 228 ricoverati. Abu Mazen: “Attacco brutale”. Hamas: “Siamo pronti”
Sale a 305 il numero dei palestinesi feriti nel raid israeliano alla Spianata, di questi 228 sono stati portati in ospedale. 21 gli agenti israeliani feriti. A parlare poco fa è stato l’ufficio del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen che ha denunciato il “brutale attacco” alla moschea di al-Aqsa, definendolo “una nuova sfida per la comunità internazionale”.
Interviene anche il leader di Hamas, Ismail Haniyeh: “La resistenza è pronta e non resterà ferma a meno che l’occupazione non arretri e ponga fine ai suoi piani”
ore 12.15 – Le forze israeliane hanno lasciato la Spianata delle Moschee. Lentamente stanno tornando i palestinesi per la preghiera di mezzogiorno
ore 11 – 180 feriti, 80 ricoverati nell’ospedale da campo della Mezzaluna rossa
Sale il bilancio dei feriti nel raid israeliano di questa mattina alla Spianata delle Moschee: 180 i feriti, di cui 80 condotti nell’ospedale da campo che la Mezzaluna rossa ha montato accanto ad al-Aqsa. I medici denunciano: le forze israeliane prendono di mira occhi e testa. Secondo le autorità israeliane, sono rimasti feriti anche nove poliziotti.
Intanto al Jazeera riporta della confisca delle chiavi del complesso di al-Aqsa da parte delle autorità israeliane.
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della redazione
Roma, 10 maggio 2021, Nena News – Questa mattina le forze di polizia israeliane sono entrate sulla Spianata delle Moschee compiendo un violento raid, in concomitanza con le celebrazioni israeliane per la riunificazione di Gerusalemme, l’occupazione della zona est della città santa dopo la guerra dei sei giorni del 1967.
https://twitter.com/fadelmoghrabi/status/1391649857467678723
Gas lacrimogeni, bombe sonore, proiettili di gomma spariti sulla Spianata, mentre i palestinesi cercavano rifugio dentro una delle moschee del complesso o fuggendo dalla Porta dei Leoni. Secondo la Mezzaluna rossa, sarebbero centinaia i feriti, di cui una settantina portati in ospedale, tra loro anche sei giornalisti, Usaid Amarneh, Mohammad Samreen, Liwa Abu Armila, Ethar Abu Gharbia, Ahmed Jaradat e Rami Al-Khatib. La Mezzaluna denuncia anche i tentativi israeliani di impedire i soccorsi.
مواجهات عنيفة جداً بين قوات الاحتلال والشبان في المسجد الأقصى هذه الأثناء.. قوات الاحتلال تستخدم كل وسائل القوة تجاه المعتكفين pic.twitter.com/cPHKiMtNrF
— AlQastal القسطل (@AlQastalps) May 10, 2021
In attesa che parti la marcia di coloni e giovani israeliani, che da anni tra canti e bandiere israeliane entra dalla Porta di Damasco – tradizionale punto di riferimento palestinese nella città vecchia – per farsi strada proprio verso la Spianata, il violento raid delle forze di polizia ha provocato rabbia e choc tra i palestinesi. La decisione delle autorità israeliane di vietare ai coloni l’ingresso sulla Spianata aveva fatto immaginare alle centinaia di fedeli presenti di poter pregare senza problemi.
PalestineRCS medical teams are denied access into #AlAqsa Mosque where tens of injured Palestinians need urgent medical assistance@ICRC_ilot @ifrc @IFRC_MENA pic.twitter.com/ZBK21MeBPe
— PRCS (@PalestineRCS) May 10, 2021
Le immagini mostrano gas lacrimogeni sparati dentro la moschea Al Qibly, dove molti si erano rifugiati, e granate stordenti sparate sulle donne in preghiera dentro la stessa moschea di al Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam.
تصدي الشبان من داخل المصلى القبلي خلال اقتحامه في #المسجد_الأقصى pic.twitter.com/fAZfn1uBsu
— حلا (@halakhalayleh) May 10, 2021
L’intera area intorno alla Spianata è sotto lo stretto controllo israeliano, con i poliziotti che stanno arrestando e fermando chi tenta la fuga dalla Porta dei Leoni. L’attacco giunge a poche ore dalla decisione della Corte suprema israeliana di posporre ancora la decisione in merito allo sgombero di quattro famiglie palestinesi (40 persone di cui 10 bambini) dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme est.
La Corte avrebbe dovuto rendere nota oggi la sua decisione ma tutto è stato rinviato. Si saprà di più entro 30 giorni. Una scelta che arriva dopo una settimana di manifestazioni e cortei a Sheikh Jarrah e nel resto di Gerusalemme contro l’espulsione dei palestinesi a favore dei coloni, manifestazioni che hanno attirato l’attenzione del mondo. Sabato centinaia di palestinesi cittadini di Israele hanno raggiunto la città in auto per essere bloccati in autostrada e decidere di proseguire a piedi, aiutati nel loro percorso da tanti gerusalemiti che sono andati ad accoglierli in auto.
Tra chi manifesta ci sono anche attivisti israeliani anti-occupazione e parlamentari della Knesset, membri sia palestinesi che ebrei della Lista araba unita. E ieri in merito è tornata ad esprimersi l’amministrazione americana che, dopo l’intervento di venerdì del Dipartimento di Stato, ieri tramite Jake Sullivan, consigliere alla sicurezza nazionale, ha sollevato “grandi preoccupazioni” con la controparte israeliana per l’imminente sgombero dei palestinesi da Sheikh Jarrah.
Oggi in merito si riunirà il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mentre Sheikh Jarrah resta blindato, circondato dalla polizia israeliana. Nena News