Nuovo omicidio extragiudiziale, condannato dal diritto internazionale. Tel Aviv accusa l’ANP di non fermare i missili contro Israele, ma gli Usa “difendono” Ramallah.
di Rosa Schiano
Gaza City, 12 giugno 2014, Nena News – Ieri sera l’aviazione militare israeliana ha condotto un attacco aereo mirato a nord della Striscia di Gaza, nell’area di Soudanya. Un drone ha lanciato un missile su una motocicletta su cui stava viaggiando un membro di un gruppo armato, probabilmente salafita, uccidendolo. Nell’attacco sono rimaste feriti anche due passanti, di cui un bambino. Uno dei civili feriti è deceduto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate, mentre il bambino si trova tuttora ricoverato in ospedale. Il portavoce del Ministero della Salute palestinese ha riferito che l’uomo sul motociclo si chiama Hamada Hassan Nasrallah, di 25 anni.
Le autorità di Tel Aviv hanno affermato che il raid è avvenuto in risposta al lancio di un razzo da Gaza nella mattinata verso il Sud di Israele, che non ha provocato danni, e che l’uomo stava pianificando un attacco contro obiettivi israeliani. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha confermato la linea politica di “combattere chiunque tenti di compromettere la sicurezza dei cittadini israeliani”, accusando Hamas di permettere che vengano eseguiti attacchi pur trovandosi ora all’interno del nuovo governo palestinese di unità nazionale.
Secondo Netanyahu, Abbas avrebbe la responsabilità di “disarmare Hamas e le altre organizzazioni terroristiche palestinesi nella Striscia di Gaza”. La portavoce del Dipartimento di Stato USA, Jen Psaki, ha condannato il lancio del razzo da Gaza, ma ha riferito che gli Stati Uniti non considerano l’Autorità Palestinese responsabile di questi atti nella Striscia, in quanto in questo momento non in grado di impedirli.
Nei territori occupati della Cisgiordania, invece, le forze di sicurezza dell’ANP, hanno da tempo attuato una politica di cooperazione con Israele per fermare i movimenti di resistenza. Il governo palestinese di Hamas aveva inoltre impedito, soprattutto nell’ultimo periodo, il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza, per poter mantenere una situazione di “calma”. Nonostante questa nuova politica imposta dal movimento islamico, si sono verificati episodi sporadici di lanci di missili che, nonostante non abbiano arrecato alcun danno in territorio israeliano, sono stati spesso utilizzati dalle autorità di Tel Aviv per giustificare bombardamenti ed omicidi extra-giudiziari.
C’è da ricordare che la legislazione internazionale protegge il diritto alla resistenza di un popolo sotto occupazione nella Risoluzione 3070 dell’ONU del 1973. Gli omicidi extragiudiziari sono una pratica illegale secondo il diritto internazionale. L’omicidio intenzionale viene condannato dall’articolo 147 delle Convenzioni di Ginevra sul diritto internazionale umanitario del 12 agosto 1949, ed è considerato un “crimine di guerra” secondo l’articolo 8 dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale. Israele continua tuttavia da anni ad emettere condanne a morte senza processo e senza prove. Nena News