Nel continente sono presenti 5mila piante utilizzabili in medicina e l’80% della popolazione si cura così: più accessibili ed economiche. E ora anche l’Oms suggerisce di inserirle nel sistema sanitario ufficiale
di Federica Iezzi
Roma, 12 dicembre 2020, Nena News – L’uso delle piante medicinali come componente del sistema sanitario tradizionale africano è forse il più antico e il più assortito di tutti i sistemi terapeutici. Nelle zone rurali del continente, i guaritori tradizionali che prescrivono piante medicinali sono la risorsa sanitaria più facilmente accessibile ed economica disponibile per la comunità locale e spesso l’unica terapia esistente.
Secondo i dati raccolti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% della popolazione mondiale emergente si affida alla medicina tradizionale per la terapia. La stessa Oms incoraggia gli Stati membri africani a promuovere e integrare le pratiche mediche tradizionali nel sistema sanitario ufficiale.
Le piante contengono tipicamente miscele di diversi metaboliti che possono agire individualmente, in modo additivo o in sinergia per migliorare una condizione fisica. Le azioni combinate di queste sostanze tendono ad aumentare l’attività del principale costituente farmacologico accelerandone o rallentandone l’assimilazione nell’organismo.
Una singola pianta può, ad esempio, contenere sostanze amare che stimolano la digestione, possedere composti antinfiammatori che riducono gonfiore e dolore, composti fenolici che agiscono da antiossidanti e venotonici, tannini che agiscono come antibiotici naturali, sostanze diuretiche che aumentano l’eliminazione dei prodotti di scarto e delle tossine, alcaloidi che migliorano l’umore e danno un senso di benessere.
La medicina tradizionale africana nelle sue varie forme è olistica, dunque coinvolge sia il corpo che la mente. Il guaritore tradizionale tipicamente diagnostica e tratta le basi psicologiche di una malattia, prima di prescrivere piante medicinali per curare i sintomi.
Il costante interesse per la medicina tradizionale nel sistema sanitario africano può essere giustificato da due ragioni principali. Il primo è l’accesso inadeguato ai farmaci allopatici e alle forme di cure occidentali, per cui la maggior parte delle persone in Africa non può permettersi l’accesso alle moderne cure mediche. Il secondo è la mancanza di cure mediche moderne efficaci per alcuni disturbi che colpiscono in modo sproporzionato l’Africa più di altre aree del mondo.
Si stima che l’Africa contenga tra le 40 e le 45mila specie di piante con un potenziale di sviluppo, di cui 5mila sono attualmente utilizzate in medicina. Ciò non sorprende: il territorio africano vive in un clima tropicale e subtropicale ed è noto che le piante accumulano importanti metaboliti attraverso l’evoluzione come mezzo naturale per sopravvivere in un ambiente ostile.
Nella biodiversità africana, diverse piante medicinali hanno il potenziale a breve e lungo termine di essere sviluppate come futuri fitofarmaci.
L’Acacia senegal, nota anche come gomma arabica, è originaria delle regioni semidesertiche e più secche dell’Africa sub-sahariana. L’uso della gomma arabica risale alla prima dinastia egizia (3400 a.C.), nel trattamento delle infezioni come bronchite, diarrea, gonorrea, lebbra, febbre tifoide e infezioni del tratto respiratorio superiore e del tratto urinario. È inoltre utilizzata come agente emolliente, protettivo, emulsionante e stabilizzante di sospensioni.
Recentemente, è stato segnalato che gli estratti di Acacia Senegal sono stati valutati in vitro per il loro potenziale antimicrobico contro isolati patogeni umani (Escherichia coli, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Klebsiella pneumoniae, Shigella dysenteriae, Salmonella typhi, Streptococcus pyogenes, Pseudomonasuges e Proteus vulgaris).
L’Aloe ferox, originaria del Sudafrica e del Lesotho, è utilizzata ormai da tempo come lassativo. La pianta contiene almeno 130 agenti curativi con proprietà antinfiammatoria, analgesiche, antisettiche, germicide, antivirali, antiparassitarie, antitumorali. Viene usato regolarmente per il trattamento di artrite, congiuntivite, sinusite e ustioni. L’Aloe Ferox appare molto promettente nell’alleviare i sintomi associati a malattie non trasmissibili come i disordini cardiovascolari, il cancro, le malattie neurodegenerative e il diabete.
(continua)
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