La nostra rubrica del sabato sul continente africano vi porta anche in Senegal dove il governo ha deciso di non riaprire le scuole superiori dopo che sono state rilevate positività al Coronavirus tra alcuni insegnanti
di Federica Iezzi
Roma, 20 giugno 2020, Nena News –
Repubblica Democratica del Congo
Secondo dati diffusi dalle Nazioni Unite, circa 1.300 civili sono stati uccisi nei conflitti in corso in Repubblica Democratica del Congo e più di mezzo milione di persone sono state sfollate a causa della violenza, nel giro di pochi mesi.
Massacri, attacchi indiscriminati, uccisioni e evacuazioni forzate possono equivalere a crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
L’ufficio presidenziale ha dichiarato in una nota che il numero di vittime è aumentato vertiginosamente nelle ultime settimane, mentre gli scontri nelle tre province orientali, Ituri, Nord Kivu e Sud Kivu, continuano a propagarsi con disastrose ripercussioni per la popolazione civile.
Sia i gruppi armati ribelli, che forze governative avrebbero commesso gravi violazioni.
Le operazioni militari e gli attacchi di rappresaglia contro i civili da parte di gruppi armati hanno costretto più di 400.000 civili nel Nord Kivu a lasciare le proprie abitazioni dallo scorso settembre. Mentre, dallo scorso gennaio, circa 110.000 persone sono fuggite dalla violenza del Sud Kivu.
Senegal
Il governo senegalese ha deciso di non riaprire le scuole superiori dopo che sono state rilevate positività al coronavirus tra alcuni insegnanti nella regione di Ziguinchor di Casamance, regione dell’estremo sud del Senegal.
Dopo circa due mesi e mezzo di chiusura delle scuole, gli studenti degli ultimi tre anni del liceo, circa 550.000 su 3,5 milioni di ragazzi nel sistema scolastico, erano programmati per tornare in classe la scorsa settimana.
Ad oggi, il Paese conta ufficialmente 4.155 infezioni da SARS-CoV-2, inclusi 45 decessi.
Come in altri Paesi africani, le infezioni sono state relativamente contenute, ma lo stato debole del sistema sanitario del Senegal ha sollevato dubbi sulla sua capacità di resistere a una grave epidemia.
Il governo senegalese ha rapidamente introdotto strette misure preventive contro la diffusione di coronavirus dopo la rilevazione del primo caso il 02 marzo.
Nei prossimi giorni è prevista una decisione sull’eventuale revoca di alcune misure restrittive, tra cui il coprifuoco notturno e il divieto di viaggiare tra le regioni.
Sudan
Il leader della milizia del Darfur, Ali Kushayb, è sotto la custodia del Tribunale Penale Internazionale (ICC) con accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità, dopo essersi arreso volontariamente alle autorità della Repubblica Centrafricana. Kushayb è stato dunque arrestato nella città settentrionale di Birao e traferito prontamente in Olanda.
La corte ha emesso un mandato di arresto per Kushayb nel 2007, accusandolo di omicidio, stupro e saccheggio nella regione sudanese occidentale del Darfur tra il 2003 e il 2004.
Secondo quanto ricostruito dai pubblici ministeri Kushayb, comandante delle forze di difesa popolari filo-governative, condusse attacchi a città e villaggi durante il conflitto che uccise centinaia di migliaia di persone e costrinse alla fuga più di due milioni di civili.
Anche l’ex presidente sudanese Omar al-Bashir è ricercato dall’ICC con l’accusa di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità per atrocità commesse dalle forze filo-governative nel Darfur. Nena News
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