Nella consueta rubrica del sabato, vi portiamo con Federica Iezzi nelle Mauritius, in Sierra Leone ed Etiopia
di Federica Iezzi
Roma, 10 marzo 2017, Nena News –
Nigeria
Medici Senza Frontiere sospende le sue attività mediche nella città nigeriana nord-orientale di Rann, dopo un attacco armato da parte di sospetti combattenti di Boko Haram, verso gli operatori umanitari. L’aggressione si è consumata accanto a un campo che ospita circa 55mila sfollati interni. L’obiettivo dell’attacco sembra essere stato un campo militare, ma il fuoco incrociato tra i combattenti e le forze di sicurezza ha provocato la morte e il ferimento grave di operatori umanitari.
Circa 40mila persone a Rann si affidano quasi interamente ai servizi sanitari umanitari. Lo stato del Borno è la parte della Nigeria più colpita dagli attacchi di Boko Haram, che sono continuati nonostante le ripetute asserzioni del governo e dell’esercito riguardo la presunta sconfitta del gruppo armato. Più di 20mila persone sono state uccise e oltre due milioni sono state costrette a lasciare le loro case dal 2009, da quando il gruppo ha intrapreso una campagna armata nel nord-est della Nigeria.
***
Mauritius
Vicine le dimissioni del presidente della Mauritania Ameenah Gurib-Fakim, accusata di utilizzare fondi di un’organizzazione internazionale non governativa per fini personali. L’Ong in questione è la Planet Earth Institute, un’organizzazione che sostiene l’istruzione offrendo borse di studio ai meno abbienti.
Il primo ministro ha presieduto ieri un incontro di gabinetto che ha accettato di avviare un procedimento di impeachment contro il presidente. Gurib-Fakim, un professore di chimica, è stata nominata presidente nel 2015.
***
Etiopia
La repressione del dissenso in Etiopia sotto lo stato di emergenza si è intensificata nella regione di Oromiya con una serie di arresti, che includono un docente universitario e blogger, Seyoum Teshome, critico del governo. In un recente post su un think tank che gestisce, Teshome esorta coloro che resistono al regime a prendere le strategie di autodifesa. Secondo il Committee to Protect Journalists l’intellettuale era stato preso di mira fin dal 2016.
***
Sierra Leone
La Sierra Leone punta a consolidare le sue credenziali democratiche con le elezioni generali, che comprendono la scelta di funzionari presidenziali, legislativi, del sindaco e delle cariche locali.
Il voto dello scorso 7 marzo più acutamente contestato è quello presidenziale che ha sedici aspiranti in corsa. I principali contendenti sono Samura Kamara del partito All People’s Congress (Apc) e Julius Maada Bio, leader del partito di opposizione, il Sierra Leone People’s Party (Slpp).
Al momento l’Apc ha vinto 25 seggi su 28 nelle aree rurali occidentali e urbane, nei distretti di Bombali, Tonkokili, Koinadugu e Port Loko. Il Slpp ha vinto i seggi a Kailahun, Kenema, Moyamba, Bonthe, Pujehun e Bo. Nena News
Pingback: FOCUS ON AFRICA | federicaiezzi