Nella tradizionale rubrica del sabato sul continente africano, la decisione del presidente Weah dopo l’allarmante aumento degli stupri. Andremo anche in Mali dove le opposizioni popolari respingono il governo di transizione dei militari e in Costa d’Avorio con le esclusioni eccellenti dalle elezioni della Corte Suprema
di Federica Iezzi
Roma, 19 settembre 2020, Nena News
Mali
Il movimento di opposizione popolare del Mali ha respinto la richiesta per un governo di transizione sostenuto dagli ufficiali dell’esercito al potere, che hanno rovesciato il presidente Ibrahim Boubacar Keita, con un colpo di stato il mese scorso.
Il governo militare ha appoggiato una risoluzione per un governo di transizione di 18 mesi, dopo un forum di tre giorni con partiti politici e rappresentanti della società civile. Il Mouvement du 5 juin (M5-RFP), che ha preso parte ai colloqui, ha bocciato la road map accusando il governo militare di monopolizzare il potere. Le discussioni si sono svolte in un contesto di intimidazioni e pratiche antidemocratiche.
La Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) ha comunicato all’attuale governo militare che dovrebbe designare un leader civile per guidare il periodo di transizione. L’Ecowas ha già interrotto i trasferimenti finanziari nel Paese e ha chiuso i confini.
Il leader del governo militare del Mali, il colonnello Assimi Goita, spera invece nel sostegno della comunità internazionale.
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Liberia
Il presidente liberiano George Weah ha dichiarato la violenza sessuale un’emergenza nazionale e ha ordinato nuove misure per combattere il grave sopruso, dopo un recente aumento di casi nel Paese dell’Africa occidentale.
La decisione arriva dopo che migliaia di cittadini hanno protestato contro i crescenti episodi di stupro nella capitale Monrovia, nel tentativo di attirare l’attenzione sull’allarmante crescita dei tassi di violenza sessuale. Il governo istituirà una task force per la sicurezza nazionale sulla violenza sessuale e di genere.
Un rapporto delle Nazioni Unite nel 2016 ha registrato 803 casi di stupro in Liberia e ha comunicato che solo il 2% dei casi di violenza sessuale ha portato a una condanna. È stato il conseguente senso di impunità e retaggio dei 14 anni di guerra civile, dal 1989 al 2003, quando lo stupro era arma comune. Il Liberia’s Women Empowerment Network ha dichiarato che sono stati registrati almeno 600 casi di stupro tra giugno e agosto.
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Costa d’Avorio
La Corte Suprema della Costa d’Avorio ha aperto la strada al presidente Alassane Ouattara per cercare un controverso terzo mandato, mentre continuano le violente proteste nelle maggiori città del Paese e crescono i timori di un nuovo conflitto, come quello che causò 3mila vittime un decennio fa.
Il consiglio costituzionale ha anche impedito all’ex presidente Laurent Gbagbo e all’ex leader ribelle, diventato primo ministro, Guillaume Soro, di candidarsi alle elezioni presidenziali programmate per il mese prossimo. Eliminati anche l’ex presidente Henri Konan Bedie del partito storicamente dominante Pdci (Partito Democratico della Costa d’Avorio), l’ex primo ministro di Gbagbo, Pascal Affi N’Guessan, e Kouadio Konan Bertin, un dissidente afferente al partito di Bedie.
Contro la Corte Suprema, l’ex presidente Henri Konan Bedie dovrebbe essere il principale portabandiera dell’opposizione e il Pdci lo ha ufficialmente nominato come candidato. Bedie sta cercando di tornare alla presidenza dopo essere stato rimosso nel primo colpo di stato del paese nel 1999.
I disordini hanno preoccupato gli osservatori politici, riguardo a un voto che potrebbe destabilizzare definitivamente la Costa d’Avorio. Nena News
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