L’esercito burkinabè depone il presidente Kaboré, condanna dell’Unione Africana. Festa in Benin per la restituzione dei tesori saccheggiati e portati in Francia nell’Ottocento. Crisi umanitaria nella regione etiope a causa della guerra: nove milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari
di Federica Iezzi
Roma, 29 gennaio 2022, Nena News
Burkina Faso
L’esercito del Burkina Faso ha dichiarato di aver deposto il presidente Roch Marc Christian Kaboré, sospeso la costituzione, sciolto il governo e l’assemblea nazionale e chiuso i confini. L’annuncio è arrivato dal tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba.
La dichiarazione è stata fatta a nome di un’entità nuova nel Paese, che comprende tutte le sezioni dell’esercito, il Mouvement Patriotique pour la Sauvegarde et la Restauration (Mpsr).
Damiba ha parlato di deterioramento della situazione legata alla sicurezza e ha descritto l’incapacità di Kaboré di unire la nazione e rispondere efficacemente alle sfide politiche dell’area. Prima della presa del potere da parte dell’esercito, nella capitale Ouagadougou si sono susseguiti giorni di proteste per chiedere maggiore sostegno alla lotta contro i gruppi armati ribelli.
L’Unione Africana e la Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) hanno entrambi pesantemente condannato quello che hanno definito un tentativo di colpo di stato in Burkina Faso. In risposta, il capitano Sidsore Kaber Ouedraogo ha affermato che l’Mpsr lavorerà per stabilire un calendario concreto per lo svolgimento di nuove elezioni democratiche.
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Benin
Il Benin è stato il protagonista di un evento senza precedenti, ricco di simbolismo per il Paese stesso e per i suoi abitanti, con la restituzione da parte della Francia di ventisei manufatti, saccheggiati dai tesori reali di Abomey da parte delle truppe coloniali del colonnello Dodds nel 1892.
A migliaia, da diverse aree del Paese, hanno accompagnato i tesori dall’aeroporto della capitale Cotonou al palazzo presidenziale. Le nobili statue reali, le porte scolpite, gli elaborati troni, borse, tuniche, altari portatili e bastoni da ballo: tutti rappresentativi dello splendore e della grandezza della corte di Behanzin e degli altri monarchi che regnarono in Benin tra il XVIII e il XIX secolo.
I pezzi saranno ora esposti all’interno delle pareti dorate del palazzo presidenziale. I tesori, dopo essere arrivati in Francia nel 1893, rimasero a lungo nei magazzini bui e polverosi dei grandi musei di Parigi. Alcuni pezzi sono stati portati alla luce solo nel 1937, nelle vetrine del moderno Musée de l’Homme.
Le prime richieste di restituzione delle opere saccheggiate risalgono alla metà degli anni Sessanta da parte di un gruppo di scrittori dahomeani. Quando è salito al potere nel 2016, Patrice Talon ha subito raccolto la sfida di quella che era diventata una grande causa nazionale, con il sostegno dell’intero establishment politico. Francia e Benin dunque hanno aperto un nuovo capitolo diplomatico.
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Etiopia
E’ preoccupante la sicurezza alimentare che affligge quasi il 40% della popolazione nella regione etiope del Tigray, secondo le stime del World Food Programme (Wfp). A rischio anche le vicine regioni di Amhara e Afar.
La guerra in Etiopia è scoppiata nel novembre 2020, dopo mesi di crescenti tensioni tra il governo del primo ministro Abiy Ahmed e il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (Tplf), l’ex partito al governo del Tigray che in passato dominava la politica nazionale.
La guerra, che ha ucciso decine di migliaia di civili e costretto milioni di persone a lasciare le loro case, ora lascia privi di cibo i sei milioni di abitanti del Tigray. Meno del 10% delle forniture necessarie è entrato nel Tigray dallo scorso luglio. Non mancano gli ostacoli burocratici, comprese le perquisizioni personali intrusive e la confisca di oggetti, compreso il materiale sanitario, prima dell’ingresso in Tigray.
L’ultimo rapporto del Wfp indica che almeno nove milioni di persone hanno bisogno di assistenza alimentare nelle tre regioni colpite dalla guerra. Più del 14% dei bambini sotto i cinque anni e quasi un terzo delle donne in gravidanza e in allattamento risultano malnutriti. Nena News
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