La nostra rubrica del sabato vi porta anche in Camerun dove si è votato tra divisioni politiche e problemi di sicurezza
di Federica Iezzi
Roma, 22 febbraio 2020, Nena News –
Namibia
La Corte Suprema della Namibia ha confermato i risultati delle elezioni presidenziali dello scorso anno, affermando che l’opposizione non è riuscita a dimostrare che il partito al governo avrebbe manipolato il voto elettronico.
La sentenza significa che il presidente Hage Geingob continuerà il suo secondo mandato. Ha vinto a novembre con il 56% dei voti, mentre il primo candidato presidenziale indipendente della Namibia, Panduleni Itula, ha ricevuto il 29% dei consensi.
Itula e quattro leader del partito di opposizione hanno poi richiesto di dichiarare invalidi i risultati elettorali elettronici e ordinare un nuovo voto.
In ogni caso, il giudice supremo Peter Shivute ha dichiarato che l’uso del voto elettronico, senza una traccia cartacea, come deciso prima delle elezioni del 2014 nella nazione sudafricana, non sarà più valido. Le elezioni future dunque dovranno ora includere una traccia cartacea verificabile.
Camerun
Sondaggi chiusi alle elezioni parlamentari e municipali, a lungo ritardate in Camerun, tenute per la prima volta in sette anni tra preoccupazioni in materia di sicurezza e divisione politica.
I sondaggi di domenica hanno visto una bassa affluenza di elettori nelle regioni a nord-ovest e sud-ovest di lingua inglese, epicentro della violenza separatista che ha provocato lo spostamento di centinaia di migliaia di persone.
Continuano gli scontri nella roccaforte ribelle nelle regioni nord-occidentali, anche se i combattimenti si svolgono quasi quotidianamente in entrambe le regioni di lingua inglese al confine con la Nigeria.
Nelle regioni di lingua francese del Paese, invece, il voto è proseguito normalmente. Le elezioni si sono svolte con una forte presenza militare.
Il Cameroon People’s Democratic Movement (RDPC), che sostiene il presidente Biya, dovrebbe mantenere la maggioranza in parlamento.
Il principale partito di opposizione, il Movement for the Rebirth of Cameroon (MRC), ha rifiutato di schierare un singolo candidato dopo che il suo leader, Maurice Kamto, che ha trascorso nove mesi in prigione dopo la sua sconfitta alle elezioni presidenziali del 2018, ha chiesto un boicottaggio delle elezioni.
Anche il Social Democratic Front (SDF) ha preso parte ai sondaggi.
Repubblica Democratica del Congo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esteso la copertura d’emergenza globale per l’epidemia di ebola nella Repubblica Democratica del Congo.
Finché esiste un singolo caso di ebola in un’area insicura e instabile come le aree orientali del Paese, il potenziale per un’epidemia rimane molto più ampio.
Con le aspettative legate al nuovo vaccino, lo stato di emergenza potrebbe essere revocato entro i prossimi tre mesi su consiglio del WHO’s Emergency Committee of International Experts.
Affinché l’epidemia sia dichiarata conclusa, non devono essere segnalati nuovi casi per 42 giorni, il doppio del periodo di incubazione.
L’OMS lo scorso luglio ha dichiarato l’epidemia di ebola una emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale, una designazione che conferisce all’agenzia sanitaria delle Nazioni Unite maggiori poteri per limitare i viaggi e aumentare i finanziamenti.
Il recente focolaio di ebola è stato identificato per la prima volta nell’agosto 2018 e da allora ha ucciso oltre 2.300 persone nella Repubblica Democratica del Congo. Questo è il secondo peggior focolaio della malattia dal 2014, quando hanno perso la vita circa 11.000 persone, principalmente in Guinea, Liberia e Sierra Leone.
Gli sforzi per contenere l’attuale focolaio sono stati ostacolati da attacchi a operatori sanitari e conflitti nell’est del Paese. Nena News
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